Ogni anno nel mondo si effettuano 118 milioni di donazioni di sangue, ma la distribuzione e’
‘sbilanciata’ a favore dei paesi ricchi, che raccolgono il 40%
delle sacche pur avendo il 16% della popolazione. Lo ricorda
l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), che celebra
domani, 14 giugno, il World Blood Donor Day (Giornata mondiale
dei donatori di sangue), che quest’anno avra’ come protagonista
l’Italia a cui e’ stata affidata l’organizzazione dell’evento
globale.
Ogni anno, ricorda l’Organizzazione, che ha scelto per questa
edizione lo slogan “Give blood and keep the world beating”,
ovvero ‘Dona il sangue e fai battere il mondo’, vengono
raccolte nel mondo 118,5 milioni di sacche, ma se nei paesi
ricchi ci sono 31,5 donatori ogni mille abitanti, in quelli a
basso reddito la cifra scende a 6,8. In 50 paesi inoltre la
donazione non e’ gratuita, ma e’ da familiare o addirittura
pagata. In Italia nel 2020 l’autosufficienza per le oltre 5
trasfusioni al minuto necessarie e’ stata garantita, ma nei circa
1,6 milioni di donatori totali continua a salire l’eta’ media.
“Questo e’ un tema importante per la sostenibilita’ – spiega
Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue (Cns)
-, insieme a quello delle donne. Da noi sono solo il 33% del
totale, mentre in altri paesi europei, come ad esempio la
Spagna, c’e’ la parita’ “.
Proprio il Cns, insieme al ministero della Salute e alle
associazioni dei donatori, e’ tra gli organizzatori dell’evento
globale. Le celebrazioni, per la prima volta tutte in streaming
sul sito wbdd2021.com, inizieranno domani con l’apertura del
villaggio virtuale dei donatori, e con un evento istituzionale e
un concerto serale dall’Auditorium Parco della Musica di Roma
con protagonisti tra gli altri la cantautrice franco-indonesiana
Anggun, la Banda della Polizia di Stato e il cantante Ron. Dalle
21.30 di domani inoltre il Colosseo sara’ illuminato di rosso, e
il 16 ci sara’ un simposio scientifico sui temi della giornata.