Le feste degli italiani Conte: Natale blindato Si tratta su una deroga per la messa della Vigilia premier conferma la stretta su veglioni Ma gli scienziati non escludono ancora riunioni di famiglia e mobilità tra Regioni un allentamento del coprifuoco per il Ciò che conta è che ci sono ancora 3.801 pazienti ¡n terapia intensiva e che, nell’ultima settimana, sono morte 4.594 persone per Covid-19. Ma c’è anche l’equilibrio psicologico degli italiani da salvaguardare e per questo si sta cercando un punto di equilibrio in vista delle feste natalizie. Per la Vigilia, la notte del 24 dicembre, sta prendendo forma l’ipotesi di consentire ai fedeli di andare alla messa di mezzanotte, stilando una lista di precauzioni che dovranno comunque essere rispettate. Ma Natale e Capodanno hanno altre insidie, come ñ enoni, veglioni, viaggi, assembramenti. E il governo pensa a un Dpcm che limiti comportamenti imprudenti in quel periodo e blocchi gli spostamenti, anche tra comuni. Ieri sera il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite del programma condotto da Fazio, ha spiegato: «Sarà un Natale diverso, più sobrio. In base al modello costruito sarebbe possibile spostarsi tra le regioni solo se tutte fossero gialle. Bisogna comunque evitare gli spostamenti non essenziali». Palazzo Chigi conferma che si pensa a un Natale blindato. Secondo il premier Conte «non è il momen to di cantare vittoria, il virus continua a circolare e continuerà ancora a circolare nei prossimi mesi». Dunque, cosa succederà dopo il 3 dicembre, alla scadenza del Dpcm in vigore? Conte ritiene che «affrontare le festività natalizie senza alcune cautele aggiuntive sarebbe da irresponsabili; le occasioni di socialità e i momenti di ñ on vi via lita sono part i col arm ente intensi durante il periodo natalizio e sino alla Befana: se una Regione fosse lasciata ad affrontare questo periodo con il regime di misure proprio di una zona gialla o arancione, il contagio farebbe un balzo in avanti con il rischio che la curva a gennaio vada nuovamente fuori controllo». In sintesi: solo nella prima parte di dicembre ci saranno parziali riaperture per favorire i consumi «nel rispetto dei protocolli». «Non c’è alcun intento di contrastare la tradizione degli scambi dei doni». Dopo, però, si contrasteranno imprudenze simili a quelle a cui abbiamo assistito in agosto, «bisogna limitare le occasioni di “socialità allargata”, che di solito si accompagnano alle festività natalizie, con tombolate, festeggiamenti, veglioni». Verrebbe da dire: i doni potremmo acquistarli ma non potremo scambiarceli. Palazzo Chigi aggiunge: «Già m queste ore il Governo sta lavorando ad una iniziativa europea, per prevenire le consuete “vacanze sulla neve”, che attirando appassionati degli sport sciistici e dei soggiorni in montagna, farebbero il paio con le vacanze spensierate, con serate in discoteca, della scorsa estate». Resta il nodo della messa di Natale, su cui non è esclusa un’apertura da parte del Comitato tecnico scientifico che può passare solo da una maggiore flessibilità sul coprifuoco.