Con due serate imperdibili in Piazza Mercato il 6 e 7 settembre. Questa manifestazione, giunta alla sua 22ª edizione, è parte integrante del progetto “Napoli Città della Musica”, promosso dal Comune di Napoli e organizzato dall’associazione Santa Chiara Orchestra, sotto la direzione artistica del rinomato musicista e compositore Carlo Faiello. L’edizione di quest’anno, intitolata “Metropolis Folk”, rappresenta un punto di incontro tra la tradizione e la modernità, esplorando come la musica popolare si sia trasformata nel passaggio dalla cultura rurale alla vita urbana.

Le due serate si preannunciano ricche di emozioni e suoni vibranti. Venerdì 6 settembre, la serata inaugurale vedrà esibirsi gruppi e artisti di grande rilievo: Ars Nova, Bagarjia Orkestar e l’Ensemble Notte della Tammorra. A rendere ancora più speciale la serata, la partecipazione del quartetto vocale Paese Mio Bello, della cantante Monica Sarnelli e del chitarrista Antonio Onorato, che porteranno sul palco un’interpretazione intensa delle tradizioni musicali del Sud.

La seconda serata, sabato 7 settembre, sarà invece dominata dalla musica di Enzo Avitabile, artista di fama internazionale che debutta per la prima volta in questo festival. Con la sua inconfondibile miscela di musica etnica, jazz e world music, Avitabile saprà trasportare il pubblico in un viaggio sonoro attraverso le radici e le contaminazioni della musica napoletana.

“La Notte della Tammorra è un momento di sintesi tra passato e presente”, sottolinea Carlo Faiello. “Quest’anno il focus è sulla trasformazione della musica e del canto popolare, osservando come le sonorità tradizionali siano state influenzate e modificate dal contesto urbano napoletano”.

Il festival nasce dal desiderio di Faiello di riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni campane, in particolare quelle legate alla festa ‘a Notte de’ Tammorre, una celebrazione che si teneva a Comiziano, vicino a Nola, durante l’Epifania. Dalla fine degli anni ’90, Faiello ha riportato in vita questi antichi rituali, unendo musicisti professionisti e giovani talenti, creando un evento che è diventato un simbolo della cultura popolare napoletana.

La Notte della Tammorra si conferma così non solo una festa di musica e danza, ma anche un rito collettivo, in cui la tradizione trova nuova linfa vitale nella contemporaneità. È un evento che riesce a mantenere viva l’anima di Napoli, rendendo omaggio alle sue radici e al tempo stesso proiettandosi verso il futuro. La partecipazione di grandi artisti, insieme a quella di interpreti della tradizione, rende queste due serate un’occasione unica per immergersi nella cultura del Sud Italia, in un’esperienza che va oltre il semplice spettacolo, diventando un momento di autentica condivisione e appartenenza.
M.O