La gioia del calcio dopo il dramma Covid. L’esultanza dei tifosi del Napoli attorno alla fontana del Carciofo. Botti e tuffi nelle fontane Napoli riscopre la festa Traffico paralizzato a Chiaia e Mergellina il bagno liberatorio nella fontana del Carciofo saltati i distanziamenti sociali anti-contagio. II primo trofeo post-virus è azzurro. Essere tornati a tifare dopo la pandemia ha un sapore speciale, e il trionfo ai rigori ha coronato una giornata molto particolare per i supporterpartenopei. L’attesa per la finale di Roma è stata diversa dalle tante vigilie calcistiche pre-Covid. Un’attesa piena, non solo di aspettative sportive e della speranza di vedere la Coppa Italia alzata da Insigne e Mertens, ma anche di sollievo e soddisfazione vissute a prescindere dal risultato. «Il Napoli ha meritato la vittoria -Questa vittoria ci da fiducia per ricominciare meglio dopo il virus», aggiungono il ristoratori. Il risultato è stato una spinta per la città: «Parliamo pur sempre di Napoli- Juve, e in più è Napoli-Sarri», sospira ancora i tifosi. A riaccendere la passione calcistica si è aggiunto un fattore non secondario: la data simbolica. Un anno fa esatto, infatti, il tecnico toscano firmava perla Juventus, e poche ore dopo la targa in suo onore in via Silio Italico a Bagnoli fu rimossa dai tifosi. Tornano anche i maxischermi: una sorta di «stadio» improvvisato e spontaneo, ieri sera, in piazza Miraglia, ai Decumani, e tavoli pieni da I Rè di Napoli sul Lungomare. Poi, dopo il rigore di Milik, esplodono la gioia e i caroselli in tutta la città. Festeggiamenti notturni in via Partenope, in centro, in via Caracciolo, al Vomero, in piazza Municipio, a Fuorigrotta. Ovunque. Clacson euforici, bagno di ragazzi nella fontana del Carciofo al Plebiscito, bandiere e ingorghi. In migliaia per i caroselli apiazza Triestee Trento dove sono stati anche sparate batterie di petardi. «Il Napoli toma a giocare, e Napoli toma a vincere. Le emozioni forti sono targate Napoli – ha twittato de Magistris Siamo forti anche dopo il virus, Battere la Juve di Sarri è una grandissimasoddisfazione», II Covid, la crisi economica, gli ex Sarri e Higuain, il cocente lutto di Gattuso, il sollievo per la pandemia al momento contenuta, la paura per il futuro incerto, calcisticamente e non: sono tanti gli ingredienti che, indipendentemente dal trionfo, hanno reso indimenticabile la giornata di ieri. «Il Napoli è in grande spolvero commenta Antonio Sergio in un Gambrinus non certo strapieno Mertens e Insigne sono in gran forma. Gattuso esce da una tristissima situazione familiare e questo, secondo me, è un motivo in più per la squadra per impegnarsi al massimo. Comunque sia, non vedo l’ora di assistere al fischio d’inizio. Come potete vedere, stiamo lavorando poco, il 90% in meno di un normale giugno e siamo un po’ depressi per via della crisi. Questa partita serve a dimenticare completamente del Covid e della crisi, almeno per 90 minuti – questa partita è un incoraggiamento per far comprendere che la vita riprende, che ce la possiamo fare. E poi oggi è l’anniversario del giorno in cui Sarri ha tradito Napoli. Aver vinto così è più bello