Veri e propri ‘poli’ per l’analisidel rischio psichico e delle patologie da dipendenza: sono gli “Health Point”, nati da un progetto di prevenzione varato dal Rotary Napoli Castel dell’Ovo su impulso del presidente Alfredo Ruosi e con il coordinamento medico-scientifico dello psichiatra Vincenzo Barretta. I risultati dell’attivita’ e la presentazione delle ulteriori iniziative collegate al piano operativo saranno presentati oggi , alle 17.30, nella basilica di San Domenico Maggiore. ”La finalita’ del progetto che ha ottenuto l’approvazione della commissione Rotary Foundation – spiegano i promotori – nasce dall’osservazione dell’area del disagio psichico che secondo l’Oms coinvolge in media una persona su quattro con una proiezione di incremento molto preoccupante in Europa, specie nella fascia giovanile”. Si tratta in generale di disturbi della sfera emotiva quasi sempre sottodiagnosticati, rilevano gli esperti, ”ma in grado di provocare devastanti impatti sulle   amiglie e sulla sfera relazionale”.

Il rigore scientifico del progetto (fatto proprio dal Distretto Rotary 2100) si basa, sottolineano ancora i promotori, ”sulle seguenti linee operative: la creazione di punti d’ascolto, l’assistenza terapeutica, la campagna di
prevenzione”. Ecco anche perche’ partner dell’iniziativa e’ anche
il mondo delle associazioni (Noesis, Telefono azzurro,
Fondazione Pellegrini, Fondazione Istituto Antoniano, AssoGioCa,
societa’ Meridonare). Tra gli ambiti di intervento anche
l’istituzione di scuole territoriali per la tutela della salute
emotiva e comportamentale rivolte in particolare alle fasce
sociali piu’ deboli.
Sempre in base a ricerche dell’Oms oggi l’area del disagio
psichico e delle patologie da dipendenza e’ ancora sottostimata,
sottovalutata e sottodiagnosticata.
Sara’, inoltre, possibile prevedere la costituzione di veri e
propri corsi di formazione, effettuati a partire da un
determinato livello di conoscenze e finalizzati a creare “figure
di tipo tutoriale” che possano svolgere la propria attivita’ in
diversi contesti, da quello scolastico a quello aziendale fino
all’ambito sportivo o di comunita’. Tra queste figure particolare
rilievo sara’ posseduto da quelle relative al “paziente esperto”
e al “familiare esperto”. ”Tali soggetti saranno, in virtu’
della loro particolare esperienza, opportunamente formati ed
utilizzati nei diversi ambiti citati, unitamente a quello della
prevenzione e dell’intervento precoce” concludono i
promotori.