Parola d’ordine: arte partecipata e aperta a tutti. Potrebbe essere questo un sottotitolo di accompagnamento alla performance itinerante che l’artista Marinella Senatore porta nel cuore della città. Si chiama “The School of Narrative Dance, Napoli” ed è un’opera collettiva messa in scena da alcune delle eccellenze napoletane nel campo della danza, della musica e del teatro, coinvolgendo professionisti del San Carlo e del Conservatorio San Pietro a Majella, ma anche amateurs delle varie discipline artistiche accompagnati dalla colonna sonora originale creata dalla Senatore insieme con il compositore romano Emiliano Branda (autore delle musiche) e Sveva D’Antonio (autrice delle parole). Appuntamento domenica alle 17.30 in piazza dei Martiri per proseguire verso Cappella Vecchia e arrivare nel cortile di Palazzo Sessa. La pratica artistica di Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977, vive e lavora tra la Germania e l’Inghilterra) è caratterizzata da un corpus eterogeneo di film, video, fotografie, registrazioni sonore, installazioni, disegni, collage, ma anche laboratori di scrittura, sessioni di danza e workshop. I video e le video-installazioni sono incentrati sull’idea di una dimensione collettiva e partecipativa della creazione artistica, luogo sociale della comunicazione dell’esperienza e della memoria: è il “noi” e non Ã’³î” la dimensione creativa che prevale. «Mi interessa il ruolo dell’artista come “attivatore” di alcuni processi». Diplomata in violino. Marinella Senatore ha dato vita dal 2012 a una scuola di danza narrativa continuando a svolgere più funzioni da regista e da direttore d’orchestra (la metafora felliniana che più ama citare) come raccoglitore di storie e non artefice unico e autore in senso classico: «Ho capito che era più importante “attivare” più che “presentare” i prodotti finiti. Attivare delle dinamiche ed essere catalizzatore di determinati processi che poi portassero alla realizzazione sicuramente di opere – questo mi distingue da un attivista – era il ruolo che più si avvicinava alla mia personalità». Un suo lavoro è esposto al Madre: si tratta del film realizzato nell’agosto 2007, frutto di un laboratorio aperto anche agli abitanti del quartiere del museo. Aprirà la parata di domenica, per questa nuova tappa della Scuola di Danza Narrativa, un gruppo di percussionisti siciliani del liceo Musicale “Giovanni Verga” di Modica, diretti da Giuseppe Valenti (che hanno già partecipato nel 2016 alla performance “Street Musical, the Past, the Present and the Possible” in Sicilia), perché nei lavori di Senatore i protagonisti possono essere anche coinvolti in più occasioni. Il gruppo partirà da piazza dei Martiri, lungo la strada si uniranno a loro i ballerini della Mart Company, con coreografie di Marco Auggiero, e una banda di majorettes chiamata “Le Ginestre” provenienti daAltavilla Silentina, nel Cilento, e i danzatori della scuola di ballo del San Carlo. Sfileranno nel vicolo di Cappella Vecchia fino al cortile di Palazzo Sessa. Questa versione napoletana della performance firmata da Senatore trae ispirazione proprio dall’edificio storico dove nel XVIII secolo abitò lord Hamilton, l’ambasciatore inglese che ospitò a Napoli i protagonisti del Grand Tour provenienti da tutta l’Europa, tra cui Goethe e il quattordicenne Mozart ritratto nel quadro di Pietro Fabris. All’interno del cortile si esibirà anche una scuo la di tip tap, un trio di violini elettrici insieme a una coppia di attori non professionisti interpreti di una pièce tratta dalle “Memorie di Adriano” della Yourcenar. Sulla scalinata, i banner delle precedenti performance e uno nuovo, realizzato con il sostegno della Collezione Agovino e della galleria Laveronica. Il progetto gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il patrocinio morale del Goethe Institut e il supporto del Comune. Marinella Senatore porta nel cuore della città una performance itinerante: un’opera collettiva messa in
scena da eccellenze di danza, teatro e musica “Mi interessa il ruolo dell’artista soprattutto come attivatore di alcuni processi”