Solidarietà ma anche tanta rabbia per il degrado dell’area collinare
“ Esprimo la mia più viva solidarietà e vicinanza a Luigi Necco, picchiato, derubato e costretto a ricorrere alle cure dei sanitari, per la grave aggressione che ha subito stamani all’Arenella, auspicando che l’aggressore venga al più presto individuato per i provvedimenti del caso “. E’ la dichiarazione rilasciata, a seguito del grave episodio avvenuto in piazza Muzii ai danni del noto giornalista, da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che più volte ha denunciato le condizioni d’invivibilità che si registrano, specialmente negli ultimi tempi, nell’area collinare del capoluogo partenopeo,.
“ Come se non bastasse la presenza della delinquenza organizzata, anche con il racket e l’usura, delle baby gang, sempre più aggressive, con numerosi furti ed aggressioni nei confronti di giovani, nella municipalità collinare si registrano da un poco di tempo a questa parte anche episodi di violenza ai danni d’inermi cittadini – stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Oramai sembra di stare in una sorta Far West, dal momento che il quartiere collinare sta diventando tra i più insicuri d’Europa, al punto che, tra i residenti, comincia a serpeggiare l’idea del fai da te, ricorrendo alla difesa personale, possibilmente anche con armi “.
“ Mi domando che fine ha fatto la videosorveglianza, di recente incrementata con l’installazione di ulteriori telecamere – afferma Capodanno – visto che, laddove il sistema funzionasse, con tante postazioni nelle principali strade e piazze del quartiere, non dovrebbe essere difficile individuare ed arrestare i delinquenti? Senza considerare il dato che ci sono tanti esercizi e banche che sono dotati di sistema di videosorveglianza, per la qual cosa non dovrebbe essere difficile individuare coloro che si rendono protagonisti di episodi di vera e propria delinquenza, come quello ai danni del giornalista Necco, al quale auguro tra l’altro una pronta guarigione “.
“ Il fatto grave è che a Napoli, si vive in una sorta di coprifuoco perenne – conclude Capodanno -. La gente ha paura di camminare per strada anche in quartieri cosiddetti bene, come il Vomero. In particolare di sera, dopo la chiusura dei negozi, dal momento che aumentano le possibilità di subire delle aggressioni, favorite sovente dalla carente illuminazione pubblica che affligge da anni molte strade ma anche dalla mancanza di un’idonea e costante vigilanza da parte delle forze dell’ordine, confermata dal dato che è sempre più raro imbattersi in strada in poliziotti o carabinieri di prossimità, in divisa “.