” Mentre, nella corrente settimana, in diversi teatri partenopei inizia la stagione teatrale 2017-2018, gli abbonati e comunque coloro che vogliono passare una serata godendosi uno spettacolo, dal momento che stesso discorso vale anche per alcune fasce delle proiezioni cinematografiche, devono attrezzarsi con le proprie autovetture o con i taxi, dal momento che, in base all’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra sindacati e amministrazione comunale, sul nuovo piano di risanamento dell’azienda napoletana mobilità, bisognerà aspettare fino all’otto dicembre prossimo, vale a dire quasi altri due mesi, per sapere se le funicolari Centrale e di Chiaia prolungheranno il loro orario di funzionamento, rispetto a quello attuale che prevede tutti i giorni un orario di funzionamento dalle ore 7:00 alle ore 22:00 “. E’ l’amara constatazione di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del Comitato per il trasporto pubblico.

” Inoltre la montagna delle lunghe trattative intercorse ha partorito il più classico dei topolini – puntualizza Capodanno -. Difatti mentre ci si attendeva che per le due funicolari in questione e per il metrò collinare il servizio venisse prolungato, così come avveniva prima dell’estate, fino alle 02:00, sia il venerdì che il sabato, nell’accordo sin qui raggiunto è saltato il venerdì, che è dunque rientrato nei quattro giorni nei quali le funicolari chiuderanno alle 00:30. Dunque il prolungamento fino alle 2 riguarda, allo stato, esclusivamente il sabato e i prefestivi mentre è sparito il venerdì “.

” Un’altra brutta notizia riguarda la stangata sul ticket di viaggio per la corsa singola – sottolinea Capodanno -. Aumento che dovrebbe partire dal 1° novembre prossimo ma con un importo ancora da definire e con la possibilità di acquistare i biglietti direttamente sull’autobus dal conducente. Una soluzione anche questa che non convince, sulla base delle difficoltà che potrebbero sorgere, specialmente in considerazione della configurazione delle strade del capoluogo partenopeo, molte delle quali hanno carreggiate già poco ampie e in molti casi ulteriormente ridotte dalle strisce blu disegnate su un lato se non addirittura su entrambi i lati della carreggiata. Di talché quest’ultima risulta talmente ridotta da costringere gli automezzi a transitare in fila indiana. Dunque, mentre il conducente, con l’autobus fermo, venderà i biglietti a coloro che ne sono sprovvisti, si rischia la formazione di lunghe file di autovetture al seguito con conseguenze immaginabili “.

” Meglio sarebbe stato, anche se evidentemente le condizioni attuali delle casse dell’azienda non sembrano consentirlo, ripristinare la vecchia figura del bigliettaio – aggiunge Capodanno – così come proponiamo da tempo anche attraverso un apposito gruppo su Facebook. Con una tale soluzione certamente si eliminerebbe del tutto il fenomeno dell’evasione che a Napoli sugli autobus raggiunge punte elevatissime, stimate intorno al 50%. In pratica un viaggiatore su due effettuerebbe le corse a sbafo, senza versare un centesimo nelle casse dell’azienda che, in tal modo, secondo stime pubblicate su alcuni organi d’informazione, perderebbe ogni anno circa 25 milioni di euro d’introiti “.