Prima del fischio d’inizio viene osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime del Terremoto e del Maltempo nel centro Italia. La partita inizia con la Curva B in silenzio, senza cori, striscioni e bandiere in ricordo del tifoso del Napoli Renato Di Giovanni, il ragazzo di 20 anni ucciso in un agguato in via Epomeo lo scorso venerdì intorno alle 12.15; era un ex promessa della squadra azzurra perché aveva giocato con la Primavera Under 19 qualche anno fa.
Questa partita doveva essere la partita dell’aggancio alla Roma, sconfitta fuori casa per 3-2 dalla Sampdoria, ma, come spesso accade nelle prove di maturità il Napoli crolla, e quella col Palermo potrà diventare la partita che il Napoli rimpiangerà per l’intera stagione. Tuttavia senza voler togliere meriti alla squadra siciliana non è la prima volta che i punti più importanti il Napoli li perde proprio con squadre piccole e già in difficoltà.
Dal primo minuto la squadra siciliana attacca cercando di sfondare il muro azzurro, il gol non tarda ad arrivare e il Palermo passa subito in vantaggio al 6’ minuto, con gol di Storovski che, lasciato libero da Husaj all’interno dell’area di rigore realizza l’1-0 con un preciso colpo di testa.
Subito in svantaggio, il Napoli si ritrova in una situazione quasi surreale e si lancia in un furibondo assalto al Palermo.
Favorito sulla carta e nei pronostici il Napoli non sfrutta al meglio le occasioni che i rosanero concedono, anche se il 45esimo allenatore della gestione palermitana di Zamparini, l’uruguaiano Diego Lopez, sembra aver dato nuovo entusiasmo e giuste motivazioni alla squadra, e ciò spiega in parte lo scatto d’orgoglio degli isolani ad una missione forse impossibile, la ricerca affannata della salvezza per una formazione arrivata a Napoli con appena 10 punti ed una sola vittoria nelle ultime 16 gare.
Il tecnico uruguaiano, nonostante abbia preparato la partita con i partenopei in soli tre giorni, sembra aver costruito una roccaforte intorno all’area protetta dal portiere Posavec, che si è esaltato con il passare dei tiri e dei minuti, arrivando a superarsi con una parata in qui rischia anche un brutto infortunio.
Dopo soli 3 minuti dal gol del Palermo, il Napoli reagisce con Callejon che a pochi passi dalla porta non riesce però a finalizzare; subito dopo ci riprova Mertens ma il suo tiro a tu per tu con l’estremo difensore rosanero si stampa sul palo. Dopo questi due tentativi il Napoli sembra spento, poche occasioni molto confuse per gli uomini di Sarri che si avvicinano nuovamente al gol solo al 45’ con un tiro di Mertens che viene respinto dal napoletano Pezzella.
Duplice fischio e squadre negli spogliatoi, la ripresa inizia con Mertens che dai 18 metri prova un tiro che costringe Posavec ad una parata non facile. Nei primi minuti del secondo tempo il Napoli sembra riprendersi, anche a seguito dell’ingresso in campo di Zieliski al posto di Allan, per affiancare il solito Hamsik che, a tratti si rende protagonista di giocate che ridanno vigore al Napoli e speranza ai tifosi.
Tuttavia per arrivare a gol bisogna aspettare il 21°minuto su un tiro di Mertens aiutato da una papera del portiere Posavec, il tiro dell’azzurro gli passa infatti tra le gambe, mostrando i limiti e gli errori che il Palermo ha e che l’hanno portato nell’ultima parte della classifica.
Sarri inserisce anche Pavoletti per impensierire la difesa palermitana, che al 38’ si salva con Husaj che defilatosi sull’out di destra costringe Podavec a deviare in angolo. Al 48’ minuto Insigne a pochi passi dalla porta non riesce ad insaccare il gol della vittoria.
Sembra per il Palermo sia questa la partita della salvezza, con una prestazione ben al di sopra delle loro potenzialità, anche se sicuramente colpa di questo scatto d’orgoglio è anche la superficialità e la poca grinta messa in campo dagli azzurri in una partita che doveva essere giocata al massimo per non sprecare l’occasione lasciata dalla Roma.
Ma, sarà la stanchezza, sarà la pressione psicologica, sarà l’ottima prestazione degli avversari, il Napoli risulta irriconoscibile e le azioni sembrano tutte essere confuse, cambi di gioco sbagliati, poche e scarse ripartenze, insomma, non è la squadra che i tifosi si aspettavano di trovare in campo, e non è sicuramente una squadra che potrà giocarsela in quel di Madrid tra qualche settimana. Tuttavia bisogna sottolineare un dato: dopo il vantaggio la compagine palermitana ha tentato in tutti i modi di interrompere il gioco con perdite di tempo, accentuando i tempi di ripresa dopo un infortunio che, agli occhi di tanti tifosi sembra quasi una beffa, arrivando a far entrare i soccorsi in campo inutilmente.
Il Napoli clamorosamente fallisce l’esame di maturità che Sarri aveva invocato nella conferenza stampa pre-partita.
NAPOLI: Reina, Hysaj, Albiol, Maksimovic, Ghoulam; Allan(53’ Zieliski), Jorginho(60’ Pavoletti), Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
Allenatore: Maurizio Sarri.
PALERMO: Posavec; Rispoli,Gonzalez, Goldaniga, Pezzella; B.Henrique, Jajalo, Chochev; Quaison, Nestorovski(90’ Sunijc) Trajkovski.(60’Aleesami)
Allenatore: Diego Lopez.
Marcatori: Storovski 6’ Palermo, 21’st Mertens Napoli
Espulso: Goldaniga90’
Arbitro: Celi
A cura di Monica Gilardi