Un solo grido: Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città». Poi, l’invito a chi guarda dai balconi: «Scendi giù e manifesta pure tu». Duemila ragazzi in piazza Dante per Fridays of future. E nel giorno dello sciopero globale per il clima bacchettano la politica. Un corteo lunghissimo e colorato, che attraversa via Toledo e arriva a piazza Municipio. Voci libere, controcorrente. «L’amministrazione uscente ha completamente disatteso le aspettative sulla salvaguardia dell’ambiente – attacca subito Monica Capo del collettivo Teachers for Future Campania – con questa amministrazione abbiamo siglato una delle prime dichiarazioni di emergenza climatica d’Italia. Erano stati presi dei precisi impegni che andavano nella direzione della sostenibilità ambientale. Si è visto ben poco o quasi nulla di quello che era stato messo su carta. È rimasta una promessa simbolica». Ce n’è per tutti i politici, in mezzo a questa folla coloratissima, fatta di cartelli (“Meglio bruciare cuori che ghiacciai”, “100 anni di ecovita non sanerebbero i danni del capitalismo”), slogan (“Meno Salvini, più pinguini”, “Non c’è un pianeta B”), canti e balli, facce dipinte di verde e giallo. Non c’è posto per la diplomazia, da queste parti. Ai candidati in corsa per il Comune si riserva la schietta verità della gioventù. Kevin, 17 anni, abita a Pianura e con la politica fa a pugni da sempre: «Hanno distrutto il mio quartiere e non ci danno nemmeno la possibilità di fare la raccolta differenziata. Hanno messo i cassonetti e poi subito li hanno portati via. Ma che amministratori abbiamo? Non ho sentito nulla che mi ha convinto tra i candidati sindaco. Sono lontani mille anni dal tema dell’ambiente. Il riciclaggio lo faccio da solo, non compro più bottiglie di plastica, mia madre usa solo detersivo sfuso ma la politica non parla la nostra lingua, non comprende le vere esigenze». Uno degli obiettivi della prossima amministrazione – spiega Marta, studentessa di Storia, del collettivo autorganizzato universitario – deve essere rendere la città sostenibile ma non mi aspetto grandi scelte dai candidati, tutti espressione della vecchia politica. Non mi aspetto ne da Maresca, ne da Bassolino, nemmeno da Manfredi un impegno in questo senso, sono espressioni del passato strettamente legato ai tanti problemi contro cui oggi manifestiamo, primo la Terra dei Fuochi. Loro dov’erano? Cos’hanno fatto per evitarlo?». Marta pre mia i candidati giovani: «L’unica, giovane come noi. Alessandra Clemente, qualche interesse per l’ambiente lo ha dimostrato. Sono stanca di vedere politici in giacca e cravatta che parlano, parlano e non concludono mai nulla. Ci hanno sottratto il futuro e ora vogliamo riprendercelo.
A cura di Viviana Vinci