“Ancora una volta Napoli per ragioni politiche viene discriminata e messa in pericolo”. È
quanto afferma, in una nota, il sindaco di Napoli, Luigi de
Magistris, sulla mancata proroga per l’approvazione del
bilancio.
“Provo a sintetizzare. Nella primavera provvedimenti normativi
e soprattutto una sentenza della Corte Costituzionale che ha
bocciato una legge del Parlamento, hanno rischiato di mandare in
default centinaia di comuni, soprattutto del sud.
Con una battaglia condotta fino all’ultimo minuto siamo riusciti
ad ottenere il rinvio della data dell’approvazione dei bilanci
sino al 31 luglio ed un impegno del Governo a trovare norme e
risorse per ristorare cio’ che ci era stato sottratto – spiega –
Si arriva a luglio e non pochi degli impegni assunti,
soprattutto nei confronti degli enti che non per loro colpa si
trovano in deficit strutturale (pensiamo a Napoli con il debito
storico che ha origine nel terremoto del 1980 e nell’emergenza
rifiuti degli anni 2008/2010), non sono stati rispettati.
La situazione e’ aggravata dal fatto che in alcuni comuni, come
Napoli, si doveva votare a giugno e per ragioni pandemiche (ma
penso anche
politiche) si e’ deciso di votare in ottobre. Quindi si e’ dovuto
redigere un bilancio in giunta in regime di proroga del mandato,
ed abbiamo chiesto al Governo di valutare l’estrema complessita’
di approvare un bilancio in consiglio comunale a settembre a
pochi giorni dal voto, in piena campagna elettorale con un
quadro politico ed istituzionale immaginabile”.
“Si e’ colta la bonta’ delle argomentazioni al punto che era stato
raggiunto un accordo tra Anci e Governo per un’ulteriore
brevissima proroga tanto da consentire ai comuni in cui si vota,
di far approvare i bilanci al nuovo consiglio comunale. Da
precisare che a Napoli in giunta, nei tempi previsti, abbiamo
comunque approvato un bilancio molto buono tenuto conto della
situazione reale – aggiunge – Accade, pero’ , in pieno agosto,
che la proroga viene concessa solo ai Comuni siciliani e non
agli altri, dove la citta’ piu’ colpita che va anche al voto
rimane Napoli!”. “Quindi la proroga e’ per quasi tutti ma non per
Napoli, dove si vota tra un mese e non si comprende in che
condizioni si possa, a pochi giorni dalla cabina elettorale,
convocare un consiglio comunale con un quadro istituzionale e,
soprattutto, politico totalmente mutato. Il rischio e’ –
conclude – che l’approvazione del bilancio, sulla pelle dei
napoletani, diventi terreno di scontro politico elettorale a
pochissimi giorni dal voto. Davvero mi auguro che il Governo
ponga immediatamente rimedio a questa evidente discriminazione e
non si lasci radicare il legittimo sospetto che si prendano
decisioni a seconda del colore della citta’ o di chi
l’amministra”.