Chiaia, Bagnoli e Pianura le aree con il record di positivi tra i giovani trend in discesa: sono meno di 200. Cresce del 16 per cento, nell’ultima settimana, la curva dei nuovi casi d’infezione a Napoli, mentre per la prima volta dalla scorsa estate i decessi sono, da alcuni giorni, in numero inferiore rispetto all’impennata rilevata nel resto della Campania. Sono cinque i quartieri della città, tutti periferici e ad elevata densità di popolazione, ad essere collocati inoltre in piena zona rossa, facendo registrare un’incidenza superiore ai 250 casi per lOOmila abitanti .Si tratta dell’area 6 (Barra, Ponticelli , San Giovanni A Teduccio), della 8 (Chiaiano, Piscinola, Scampia), la 9 (Pianura, Seccavo), la 3 (San Carlo all’Arena, Stella) e la 7 (Miaño, San Pietro a Patiemo, Secón digliano). In particolare, le classi d’età che superano tale valore d’incidenza sono quelle tra 19 e 30 anni e tra 31 e 45 anni (rispettivamente con 272 e 259 casi per lOOmila residenti). Nella fascia d’età tra 46 e 60 anni si arriva invece a 240, tra 14 e 18 a 226 e per le altre si scende sempre sono i 200. Il valore più basso si registra tra i bambini con meno di 6 anni con 156 casi per 100 mila abitanti che comunque, rispetto al dato di inizio gennaio, è un valore quasi triplicato. L’aumento meno sensibile di casi, dall’inizio del l’anno, si ha negli anziani con più di 75 anni che evidentemente restando più potetti sono passati da 153 casi per 100 mila del 3 gennaio ai 192 attuali. Nell’ultima settimana monitorata a Napoli, dal primo marzo a domenica scorsa 7 marzo, sono stati notificati in tutto 2.200 casi di nuovi contagi in città che corrisponde appunto a un incremento del 16 per cento rispetto alla settimana precedente (ossia quella dal 22 febbraio al 28 dello stesso mese). Sette giorni in cui il totale dei casi notificati era stato di 1.894 ma segnando in quel caso un incremento del 49 per cento rispetto al periodo precedente. Pur nella progressione della curva insomma, si assiste a un primo rallentamento, conseguito grazie all’applicazione delle restrizioni della zona arancione, alla chiusura delle scuole e ora alle limitazioni della zona rossa. Nel prosieguo del monitoraggio si potrà capire se sia stato raggiunto il picco. L’incidenza media settimanale dell’intera città, per lOOmila abitanti, è ora pari a 229 casi rispetto ai 197 registrati nel periodo precedente. I quartieri con l’incidenza più bassa, inferiore ai 200 casi per lOOmila sono in ordine decrescente il comprensorio territoriale 2 (Avvocata, Mercato, Montecalvario, Pendino, Porto, San Giuseppe), la zona 1 (Ghiaia, Posi Hipo, San Ferdinando), e in fine la 10 (Bagnoli Fuorigrotta). Mortalità Quanto al confronto tra i tassi di mortalità Covid-19 (morti per I milione di abitanti) tra la città di Napoli e la Campania, a Napoli durante tutta la seconda ondata è sempre stata notevolmente più alta (in alcuni periodi oltre il doppio), rispetto al resto del territorio regionale con una differenza maggiore rispetto a quella osservata nel confronto dell’incidenza dei casi. In pratica pur a fronte di una maggiore incidenza di Covid-19 nella città di Napoli, soprattutto nella prima parte della seconda ondata si rileva una costante maggiore mortalità a Napoli. Solo nell’ultima settimana sembra invece essere di un’inversione di tendenza e la mortalità in città scende più in basso del valore del resto della Campania.