Si è svolto a Napoli un interessante congresso sui farmaci Biosimilari organizzato dalla Drssa immacolata filoso farmacista dirigente dell Asl Na 2 nord e coordinatrice farmacia ospedale San Giugliano di Giugliano, e coordinato da Emanuela di Napoli Pignatelli di EP Congressi. Il meeting serviva a far luce sui farmaci Biosimilari e sul loro corretto utilizzo. Spesso si tende a semplificare e considerare i biosimilari come il generico dei farmaci biotecnologici.
I farmaci biologici sono farmaci prodotti o ottenuti da un organismo vivente (batteri, cellule) e rispetto ai farmaci convenzionali sono più complessi in termini di struttura e modalità di produzione.
Un farmaco biosimilare è quindi un farmaco simile ad un farmaco biologico già autorizzato ed il cui brevetto è scaduto. Il principio attivo del biosimilare è simile a quello contenuto nel medicinale biologico di riferimento (originatore), anche se vi sono differenze nei processi di produzione del biosimilare rispetto all’originatore.
La procedura di registrazione è centralizzata a livello europeo.l’autorizzazione all’immissione in commercio, si ottiene dopo un accurata valutazione di materie prime, materiali sussidiari, processo di fabbricazione, caratterizzazione e controllo della sostanza attiva ed i risultati degli studi di fase I e III. In Italia, l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) valuta la rimborsabilità del farmaco, decide il regime di dispensazione e negozia il prezzo. Similarità e non identità. Infatti, il termine “simile” deriva dalla difficoltà di confrontare due farmaci biologici. Il processo di sintesi dei farmaci biosimilari (originatori o biosimilari) è estremamente complesso e richiede centinaia di specifici passaggi di isolamento e purificazione, rendendo impossibile la produzione di una copia esatta di un biofarmaco, poiché anche piccole modificazioni del processo possono modificare la struttura molecolare dl prodotto finale, sia esso originatore o biosimilare.