II mattatore Lorenzo Insigne piega anche la Fiorentina (2-0) Gioia azzurra, rabbia viola. La “semifinale” per la Champions è stata più dura del previsto, con la Fiorentina che non si è limitata a onorare Qui non si festeggia rivolte a Gattuso e ai giocatori da un dirigente toscano, che ha intepretato in modo arrogante il suo ruolo di padrone di casa. Ma nel mezzogiorno di fuoco al Franchi era vitale portare via i tré punti e la missione è stata compiuta, con il dolce retrogusto del controsorpasso ai danni della Juve, quando mancano soltanto 90′ all’epilogo del campionato. Il verdetto definitivo arriverà domenica, al termine della sfida con il Verona in programma al Maradona: l’nltimo atto di una stagione senza pace, complicata da emergenza e veleni. Gattuso è obbligato a concluderla con un’altra vittoria, che gli garantirebbe la qualificazione per la Champions e pure il matematico terzo posto in classifica. Niente male per un allenatore messo sott’esame dalla fine del mese di gennaio, lasciato da Aurelio De Laurentiis in scadenza di contratto e in balia degli incomprensibili sbalzi d’umore della piazza, che l’ha sommerso di critiche ingiustificate. I risultati sono infatti tutti dalla parte di Ringhio, capace di mettere insieme 120 punti nelle sue 60 gare di campionato sulla panchina del Napoli, con una media inferiore di poco a quella di Sarri e migliore di quelle di Benitez, Ancelotti e Mazzarri. La grande schiettezza dell’uomo non è stata apprezzata e le antipatie personali hanno fatto passare in secondo piano anche i 102 gol segnati dagli azzurri nel corso di questa logorante stagione, a nn passo dal record assoluto di 104. Il tecnico calabrese ha dato alla sua squadra qualità di gioco (superba l’azione del raddoppio di ieri a Firenze), organizzazione e una unione di intenti mai vista, con i giocatori che durante i 90′ allo stadio Franchi si sono aiutati a vicenda dal primo all’ultimo istante: incoraggiati dalla tribuna perfino da Koulibaly, che nonostante l’infortunio ha voluto lo stesso essere accanto ai compagni nella trasferta in Toscana. Stavolta non ha fatto danni lo choc per la befTarda vittoria della Juve contro l’Inter, a differenza di quanto era successo tré anni fa con il famigerato scudetto “perso in albergo” della gestione Sarri. Ci ha pensato Gattuso a tenere alto il morale del suo Napoli e la squadra ha pagato dazio al nervosismo soltanto nel primo tempo, in cui peraltro Insigne ha colpito la traversa su punizione e alla Fiorentina non è stata concessa alcuna chance. Poi nella ripresa gli azzurri hanno spinto sull’acceleratore e sono arrivati i gol della vittoria.