Lo ricordano come un ragazzo tranquillo, sereno, a cui piaceva scherzare, Marco Scarcella, il 28enne trovato morto la scorsa notte nella piscina comunale Sant’Abbondio, in zona Chiesa Rossa. Un quartiere che frequentava spesso e in cui e’ cresciuto: la scuola media e i pomeriggi nel parchetto di via dell’Arcadia o al centro sportivo Frog Milano, dove ha giocato a calcio come terzino fino a qualche anno fa, nel campionato regionale juniores. Ora che era cresciuto Marco, il piu’ piccolo di tre fratelli, gestiva un’agenzia di scommesse insieme al padre. L’altra sera era uscito con una ragazza: le ultime immagini pubblicate nelle storie sul suo profilo Instagram lo ritraggono prima sui Navigli, in Darsena; subito dopo il telefonino inquadra una piscina, il rumore dell’acqua, due voci in sottofondo. E proprio in piscina, nell’acqua, poco dopo le tre di notte e’ stato ritrovato il corpo senza vita di Marco, con addosso soltanto gli slip e senza nessun segno di violenza, dettaglio che fa ipotizzare un bagno notturno finito in tragedia. Un malore, forse una congestione, forse un tuffo azzardato. La polizia, che sta ancora accertando la dinamica esatta dell’accaduto, non esclude nessuna ipotesi. Nel frattempo, il pm Giovanni Polizzi ha disposto per il prossimo lunedi’ l’autopsia sul corpo del ragazzo, grazie a cui sara’ possibile stabilire le cause della morte. La Procura ha aperto un fascicolo a ‘modello 44′, quindi con ipotesi di reato (non e’ ancora noto quale) ma a carico di ignoti: una formalita’ per consentire agli investigatori di fare accertamenti a 360 gradi. A dare l’allarme verso le 3.20 della notte e ad avvisare il 112 era stata la ragazza, che e’ gia’ stata ascoltata dalla Polizia. I due giovani probabilmente hanno scavalcato la recinzione dell’impianto sportivo, una cancellata lunga tutto il perimetro alta circa tre metri e quindi non difficilmente superabile. D’altronde non e’ la prima volta che in estate ragazzi e compagnie di amici entrano in quella piscina, nonostante sia chiusa, scavalcando quei cancelli per un bagno al chiaro di luna. Secondo i residenti della zona, che gia’ altre volte avevano segnalato urla e schiamazzi all’interno dell’impianto durante la notte, e’ dagli anni ’80 che succedono ‘bravate’ simili. Un divertimento estivo che questa volta sembra essere finito male.