In merito allo sgombero dei Rom dal Campo di via Cupa Perillo, il Consigliere comunale di prima Napoli Vincenzo Moretto denuncia i numerosi proclami ed i progetti di riqualificazione, che nel corso degli anni si sono succeduti con le varie Amministrazione, a partire dal 1991 quando fu programmata la Rigenerazione Urbana di Scampia; il 7 di Ottobre di quell’anno, il Governo sigla con la Regione, Provincia e Comune una intesa di programmazione per interventi nell’area nord di Napoli, ove sono previsti: il recupero edilizio del quartiere , la realizzazione di servizi e attrezzature, creazione di attività di produzione sociale, sviluppo delle funzioni produttive. Nel 1993 il 17 febbraio, il Comune di Napoli e l’Università firmano una convenzione che affida al Dipartimento di Progettazione Urbana della facoltà di Architettura, lo studio della questione delle Vele. Nel Luglio del 1993 il Dipartimento, diretto dal Prof. Umberto Siola, consegna la relazione che prevede nuovi alloggi sulle aree di sedime liberate. Nel 1994, con delibera consiliare 421 del 18.10.1994, si predispone il Programma di Riqualificazione al dipartimento assetto del territorio Servizio Progetti. Nel 1995 con delibera di Consiglio Comunale N° 240 del 28.07.1995 si approva la Riqualificazione Urbana Vele Scampia, finanziamenti disponibili euro 106.906.578,11 (sette anni dopo); somme erogate ad ottobre 2004 64.113.044,36. Nonostante ingenti somme impegnate, purtroppo Scampia resta un quartiere al limite della vivibilità, molte strade, sprovviste di numeri civici vivono nella più totale anonimità e dove finanche i tassisti hanno timore ad addentrasi per timore delle bande di rapinatori. Un quartiere che ha enormi spazi verdi e parchi pubblici, poco curati e con scarsa frequentazione, fontane che dovrebbero allietare il paesaggio ma prive di acqua. Le attività produttive, sono carenti, molti lavoratori sono irregolari e altri impiegati nel lavoro nero, fiorente è l’attività di vendite di sigarette di contrabbando, numerosi i venditori ambulanti abusivi e lo spaccio di droga, il tasso di disoccupazione è alto mentre è basso quello relativo alla scolarizzazione, elementi che contribuiscono inesorabilmente a rendere il quartiere di Scampia terreno fertile per illegalità e criminalità. In vero e proprio quartiere dormitorio, con enormi edifici che rappresentano dei Rioni ove non si è creata integrazione tra abitanti ma degenerazione che ha creato appunto terreno fertile per la camorra, una degenerazione che ha surclassato quella che doveva essere la rigenerazione di Scampia. Oggi il quartiere vive uno stato di emergenza dovuto alla presenza di un Campo Rom che nei giorni scorsi è stato teatro di uno spaventoso rogo, tanto che il Sindaco ieri ha firmato l’Ordinanza di sgombero ed il trasferimento temporaneo di oltre 600 Rom che occupavano l’area di Via Cupa Perillo. Una decisione indispensabile scaturita dalla relazione dei tecnici dell’ARPAC che hanno certificato che per le conseguenze del rogo l’area è in una condizione gravissima igienico – sanitaria dovuta ai fumi e dai rifiuti di diversa origine. Nell’ordinanza si legge trasferimento temporaneo, da ciò nasce spontanea la domanda, in quanto non è esplicitata nell’ordinanza la destinazione dei 600 Rom, il cui impegno viene demandato all’Assessore al Welfare, Roberta Gaeta;; cioè colei che negli ultimi anni ha dimostrato una incapacità ad impegnare ingenti somme che venivano destinate all’istituzione e gestione dei campi, prova evidente è la situazione in cui versano i Rom dispersi ed occupanti spazi in diversi quartieri della città.
Il Consigliere Moretto invita l’Amministrazione Comunale a considerare la possibilità di riqualificare alcune caserme non più utilizzate ed in stato di abbandono ed altre proprietà dello Stato disponibili ad accogliere i Rom che sono stati allontanati dai campi, tenendo ben evidente di non creare ghetti ma veri e propri centri di accoglienza.