È visibile da oggi al pubblico della Reggia di Caserta la mostra “Sete di liberta’ ” – Stili e
visioni di donne contro la violenza”: una collezione di capi di
abbigliamento e accessori di alta moda per finalita’ sociali
disegnata dai giovani stilisti del Biennio Specialistico di
Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e
realizzata dalle donne della cooperativa Eva all’interno di un
bene confiscato alla camorra.
. “La sinergia tra anime diverse accomunate dall’intento di
favorire lo sviluppo sociale ed economico della societa’ , in
chiave ecosostenibile – ha affermato nel corso della conferenza
stampa di presentazione della mostra il direttore generale della
Reggia di Caserta Tiziana Maffei – ci ha portato ad accogliere
una mostra ‘sperimentale’. L’Istituto e’ aperto alla
contemporaneita’ , alla creazione attuale, all’oggi. La cultura,
l’arte, l’inventiva non sono concetti cristallizzati in tempi
lontani, sono impulsi vitali che devono trovare il loro spazio
all’interno del Museo moderno, soprattutto quando sono portatori
di messaggi di solidarieta’ , responsabilita’ condivisa, speranza,
rispetto degli altri e dell’ambiente. Questo progetto – ha
aggiunto la Maffei – e’ stato selezionato nell’ambito del bando
di Valorizzazione partecipata, procedura nata quest’anno dalla
volonta’ di condividere la promozione e conoscenza del patrimonio
con le forze attive e le eccellenze del territorio”.
Lella Palladino e Daniela Santarpia della coop. E.V.A., si
dicono “particolarmente orgogliose del progetto “Sete e moda
contro la violenza” di cui oggi presentiamo i risultati alla
Reggia di Caserta, perche’ rappresenta, al di la’ di ogni nostra
aspettativa, un processo di costruzione collettiva ed una storia
di resistenza, riscatto ed innovazione creativa in un contesto
ad alta criticita’ . Nato per valorizzare un bene confiscato alla
camorra e per potenziare gli interventi per il sostegno
all’autonomia economica di donne in uscita dalla violenza, il
progetto ha generato un’esperienza di sviluppo locale virtuoso
nel quale, grazie ad una rete preziosa di enti pubblici e
privati, si intrecciano, rinforzandosi, buone pratiche di
inclusione sociale, di promozione della legalita’ , di economia
circolare, di sostenibilita’ ambientale”.
“I beni confiscati sono un tema che riguarda tutto noi da vicino
– ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza Mario Morcone –
e sono grato agli amici della cooperativa EVA perche’ questa e’
una occasione per le tante donne che trovano in questa terra
lavoro, rifugio e occasione di costruzione di un futuro”.
“Quello della violenza sulle donne e’ un argomento da affrontare
a 360° – ha detto il presidente del tribunale di Santa Maria
Capua Vetere Maria Gabriella Casella – non e’ solo un problema
giudiziario, ma anche culturale e sociale. Due sono le parole da
utilizzare: sostegno e cooperazione”.