Dopo un anno dal nuovo lockdown mezza Italia è in zona rossa e ci avviamo verso nuove restrizioni. Nuove chiusure, niente ristori e falle normative, barbieri verso il fallimento La crisi économico-sociale che viaggia in parallelo con quella sanitaria morde il treno della disperazione, della fame. Dai bar ai ristoranti, passando per il comparto dell’abbigliamento al mondo dello sport ai lavoratori delle imprese, i barbieri, parrucchieri, centri estetici, gli operatori dello spettacolo, ludoteche e chi più ne ha, più ne metta. La campagna di vaccinazione arranca, la luce in fondo al tunnel non si vede e intanto gli italiani si impoveriscono sempre più. I ritardi per l’erogazione della cassa integrazione, i ristori che non arrivano e tasse e tributi sempre lì mettono in ginocchio un tutti. Dietro la freddezza dei grandi numeri ci sono storie, vicende personali. Volti che provano a raccontare le difficoltà economiche, professionali ed esistenziali di una società a pezzi. Cronache, come in altre occasioni, prova a spiegare il disagio attraverso gli occhi e le sensazioni di chi i problemi li vive sulla propria pelle. Gaetano Foria ta il barbiere da 20 anni e questa volta intravede i pericoli di una nuova chiusura, 7 ‘ dura primo lockdown abbiamo dato fondo ai risparmi, qualche aiuto è arrivato e abbiamo riaperto. Chiudere ora è dura, con ‘aggravante che avevamo ridotto il numero d’i clienti per evitare folla. Abbiamo avuto delle spese aggiuntive in termini di mascherine, , distanziatori , sanificazione”. Lui, come altri, chiede poche cose ma chiare: “Aiuti, senza dubbio . Che a Cig arri vi in fretta. La sospensione di tusse e tributi . Delle difficoltà della ristorazione ne parla Aldo Langella, giovane pizzaiolo della pizzeria Donna Rosa di Otta- viano ed entrato Guinness dei primati con 10.823 pizze fatte in meno di 24 ore: “Lavoriamo solo con il delivery e siamo in grande difficoltà , siamo costretti è dire no ad alcuni clienti perché non rientriamo negli orari stabiliti . Mi sono fatto un calcolo : in questo modo resta a casa il 75% dei dipendenti della ri.4toruz.ione. Un buco nero senza fine”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gigi Atteo e Anna Borrelli, rispettivamente titolari di Go-Now e Black-Love, negozi d’abbigliamento di Napoli: “Questa chiusura è quella di cui ne risentiamo di più sotto il punto di vista commerciale – spiegano – lockdown ci sta tutto, non lo mettiamo in dubbio. Ma la mazzata per lanti commerc’ianl’i è forte. Spero che arrivino dei soldi, ¡’aria si fa pesante e la gente non sta comprando più nemmeno online. F.’ dura’. Insomma, il messaggio al premier Mario Draghi è lanciato: ” 2021 assomiglia sempre più a! 2020-bis. ti inondo dello spettacolo è morto: si muove solo qualcosa so v ve mi anulo dallo Stalo, il 10% del totale degli spettacoli previsti. Mi auguro che si possa iniziare una vera campagna d’i vaccinazione