Sono in totale 470 le cartelle mediche acquisite nel corso delle recenti perquisizioni disposte in due in strutture cliniche private, a Cotignola (Ravenna) e a San Donato Milanese (Milano), dalla Procura della citta’ romagnola, nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato un 52enne serbo per esercizio abusivo della professione medica perche’ avrebbe fatto parte di un team di cardiologi senza avere laurea riconosciuta in Italia e senza nemmeno permesso di soggiorno. Assieme a lui sono indagati anche il cardiologo di fama che lo avrebbe preso come collaboratore oltre una terza persona, legale rappresentante di settore. Secondo le indagini dei carabinieri del Nil e della guardia di Finanza coordinate dai Pm Cristina D’Aniello e Alessandro Mancini, i due, pur sapendo che il titolo serbo del collaboratore non era stato riconosciuto in Italia dal ministero competente e che il 52enne era pure irregolare, avevano comunque accettato che da almeno cinque anni collaborasse. L’indagine si era innescata nel febbraio scorso in seguito al suicidio in un hotel del ravennate di un giovane cardiologo il quale aveva lasciato una lunga lettera manoscritta in cui aveva lamentato alcune presunte discriminazioni a suo carico