Tré operatori fermi, ambulanze bloccate per le bonifiche per l’emergenza Coronavirus. tra medici, infermieri e autisti, sono in quarantena e si susseguono gli interventi per i casi sospetti che comportano lunghi procedimenti per effettuare la sanificazione alle ambulanze. Mancano anche i kit di sicurezza, in campo la Regione che comportano lunghi procedi menti per le vestizioni e svestizioni del personale sottraendo per ore, al servizio ordinario, gli equipaggi di alcune postazioni. O camici bianchi prima di ogni intervento, nei casi sospetti, devono indossare i dispositivi individuali di protezione, visitare il paziente, andare a prelevare i kit per il tampone e infine consegnare il campione biologico o il paziente stesso al Cotugno. Per concludere gli equipaggi devono provvedere a far sanificare il mezzo all’Elena D’Aosta e smaltire gli indumenti all’interno di uno spiazzale all’aperto del vecchio presidio della Asl . In alcuni casi i team, allertati dalla centrale operativa, compiono le operazioni preliminari negli androni dei palazzi. Senza contare le lagnanze sulla disomogeneità delle dotazioni di sicurezza rispetto al personale della Croce rossa. Scarsità di presidi individuali di prevenzione, aumento del peso assistenziale per le mansioni relative alla effettuazione dei tamponi a domicilio, incertezza nei percorsi di disinfezione dei mezzi e delle modalità, luoghi e tempi per le operazioni di vestizione e vestizione i principali punti critici in questa fase di emergenza. Al crescere del numero delle richieste di soccorso in Campania, per i sospetti casi di Coronavirus, il sistema 118 dell’emergenza e urgenza mostra il fianco complicando una situazione già al limite.