A Casal di Principe, un tempo roccaforte dei Casalesi, lo aspettano tutti. Il sindaco che ha trasformato il volto della citta’ , i familiari delle vittime, i ragazzi, stufi di continuare a sentire il nome della loro terra associato alla camorra e che ringraziano il presidente della Repubblica perche’ la sua visita di oggi e’ un “incoraggiamento a proseguire nel cammino di riscatto, in cui ormai da anni ci siamo inoltrati”. Sergio Mattarella sara’ domani a Casal di Principe per rendere omaggio alla figura di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo di 29 anni fa, sui luoghi simbolo
della memoria legata al prete: dalla tomba in cui e’ sepolto alla
chiesa in cui fu ucciso poco prima di celebrare messa, alla
scuola, che don Diana riteneva fondamentale per togliere i
ragazzi dalla strada e allontanarli dalla criminalita’
organizzata.
Nel primo giorno di primavera in cui si commemorano tutte le
vittime innocenti della criminalita’ organizzata, la visita di
Mattarella sara’ serrata (iniziera’ intorno alle 10.30 per
concludersi dopo le 13) ma “densa di un significato profondo.
C’e’ enorme orgoglio perche’ sappiamo il prezzo che Casal di
Principe ha pagato in passato e il sacrificio fatto per provare
a cambiare le cose, ed oggi la situazione e’ molto diversa, la
camorra non comanda piu’ “, dice emozionato Renato Natale, sindaco
di Casal di Principe la cui parabola si intreccia con quella di
Don Diana. Natale era sindaco quando fu ucciso il prete, ma era
sgradito al clan che allora decideva primi cittadini,
consiglieri e assessori, cosi’ fu mandato a casa dalla sua stessa
maggioranza e la camorra gli fece trovare il letame davanti
casa. È poi tornato a guidare il Comune nel 2014, protagonista
della rinascita civile di Casal di Principe, ed oggi e’ al
secondo mandato.
Domani sara’ pero’ anche il giorno delle vittime innocenti
della camorra. I familiari di don Diana, insieme al testimone
oculare del delitto Augusto Di Meo, incontreranno Mattarella
alla tomba di don Peppe, in quella che sara’ la prima tappa della
visita (ore 10.30), e in cui si confronteranno due drammatiche
esperienze come quella di don Diana e dello stesso capo dello
Stato, che ha perso il fratello Piersanti nel 1980 per mano di
Cosa Nostra. Tra i familiari di don Diana c’e’ anche Iole, nipote
del prete, tra i fondatori del gruppo scout Casal di Principe I,
creato qualche mese fa sulla orme di don Peppe – che era scout –
e che ieri ha celebrato la promessa dei capi. “Pur essendo nata
nel 1995 – racconta Iole – zio Peppe ha segnato profondamente
con il suo coraggio la vita mia, della mia famiglia e di Casal
di Principe, e credo e spero anche un po’ dell’intera Italia,
visto il riconoscimento piu’ alto al sacrificio da lui sopportato
con l’arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella”.
Dal cimitero, Mattarella si spostera’ (ore 10.50) nel vicino
Istituto Tecnico Guido Carli per l’unico evento pubblico della
visita; qui incontrera’ gli studenti del Carli e degli istituti
comprensivi di Casale “Spirito Santo” e “Don Diana”. Questi
ultimi hanno scritto una lettera a Mattarella, dandogli del “tu”
e ringraziandolo “come facciamo con i nostri nonni, ai quali
siamo legati da sentimenti d’amore e di infinita gratitudine”.
Al Carli ci saranno Renato Natale con consiglieri e assessori,
il presidente della Regione Vincenzo De Luca, quello della
Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, il Procuratore nazionale
Antimafia Giovanni Melillo e il prefetto Giuseppe Castaldo, i
familiari di cinque vittime innocenti della camorra, in
particolare i congiunti delle tre insignite con la medaglia
d’oro al valor civile, ovvero Domenico Noviello, Federico Del
Prete e Salvatore Nuvoletta, e quelli di Antonio Petito e
Antonio Di Bona.