New Delhi, Consultazioni interministeriali per identificare gli organismi di polizia controllati dal governo centrale in grado di investigare vari tipi di reati in acque internazionali. Le ha avviate il ministero dell’Interno indiano in relazione alla vicenda dei due marò coinvolti nella morte di due pescatori indiani. Citando documenti a cui ha avuto accesso, l’agenzia di stampa indiana Pti spiega che questa iniziativa mira a mettere fine alle incertezzesu quale debba essere l’organismo indiano che presenterà alla giustizia il rapporto (chargesheet) con le accuse rivolte a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La decisione, si dice ancora, è stata presa alla luce del fatto che l’Italia si è opposta in Corte Suprema a che queste indagini vengano svolte dalla polizia antiterrorismo Nia. I pareri, si è poi appreso, sono stati richiesti dal ministero dell’Interno ai ministeri degli Affari Esteri, Petrolio, Navigazione e Miniere, e al Dipartimento della Pesca. Questo perché, conclude la Pti,”non c’è chiarezza su quale sia la polizia che ha i poteri in base alle esistenti leggi marittime per farsi carico ed indagare reati commessi sia nelle acque territoriali che internazionali”.