La festa di Libera, il 21 marzo, profumo di primavera, premia tutte le realta’ cooperativistiche della Locride. Anzi, lodano quella linfa nata ben oltre le attuali cooperative, perche’ sono state esse ad aver creato un contesto di speranza. Quella cioe’ di restare per cambiare”. Lo afferma l’arcivescovo di Campobasso, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, in un messaggio in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno di Libera del 21 marzo. Mons. Bregantini e’ stato vescovo di Locri per quasi 14 anni, sino al 2008 ed e’ stato l’artefice della nascita di una
cooperativa sociale. “Cambiare si puo’. Cambiare – prosegue il presule – si deve. E non solo sulle colline della Locride, ma in trentino ed in ogni luogo. In ogni cuore. Perche’ l’economia non sia piu’ un’economia che uccide. E non vi siano piu’ imprenditori che fuggono e lasciano aziende per motivi speculativi, compiendo un peccato
gravissimo, come ha detto ieri papa Bergoglio. Cadono allora
certe facili reciproche accuse. Perche’ i pionieri vanno capiti
ed accompagnati, poiche’ facilmente incorrono in errori.
Reciproci. E percio’, compresi nel gesto della reciproca
misericordia. Dal singolo alle istituzioni. Ed anche,
ovviamente, dalle istituzioni giudiziarie alle singole
coscienze. E torna nel cuore anche il gesto estremo della
scomunica, che ho lanciato nel marzo del 2006, davanti alla
distruzione delle serre in fiore, per un veleno di morte. Gesto
estremo, ma necessario. Eloquente, che ha reso quasi ‘maledetti’
quei mafiosi che osano, ieri ed oggi, violare la vita nelle
strade, nei campi, nelle case! Ovunque! Sempre la vita va amata
e difesa. Come ha fatto san Giuseppe, davanti alla violenza di
Erode, immagine eloquentissima di mafia”.
“Il 21 marzo – conclude mons. Bregantini – e’ la festa di san
Giuseppe, un papa’ che e’ stato un grande lavoratore e percio’
sicura difesa del figlio Gesu’. Perche’ dove c’e’ lavoro, ivi si
respira un autentico e diffusivo profumo di speranza e di
coraggio! Cioe’ di bellezza, poiche’ la bellezza e’ la miglior
forma di antimafia, come mille volte abbiamo ripetuto in ogni
angolo d’Italia, eco del cammino luminoso della Locride”