Per Antonio Amato, Presidente della Commissione Regionale beni confiscati e ecomafie della Campania,
“e’ davvero triste recarsi ad un importante appuntamento nazionale in Parlamento, alla presenza di Don Ciotti, del
cronaca 121Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, di tanti importanti rappresentati istituzionali nazionali e locali, e dover raccontare che in Campania per la regione il contrasto alle mafie, soprattutto il riutilizzo dei beni confiscati, e’ solo una questione di passerelle. E’ una sconfitta di tutte le istituzioni – afferma Amato in una nota – ma non potevo tacere”. “Ho ascoltato il Presidente Caldoro vantare un’inesistente azione di contrasto alle mafie ed ho deciso di raccontare quello che invece realmente accade – riferisce Amato – una legge sul
riutilizzo dei beni confiscati approvata all’unanimita’, presa a modello in Italia, ma lasciata lettera morta e mai applicata, un osservatorio regionale sui beni confiscati mai fatto nascere, un ufficio sulle aziende confiscate mai entrato in funzione. Ed  ancora una Regione che non gestisce un solo bene confiscato,
mafia 1un’assenza totale di sostegno a politiche ed esperienze di
riutilizzo. Poi – continua Amato – ci sorprendiamo che a Castel
Volturno su 117 beni confiscati ne siano riutilizzati solo 6? Ma
cosa puo’ fare quell’amministrazione, pure volenterosa, se
abbandonata dagli altri enti, innanzitutto la regione? Possiamo
e dobbiamo richiamare i problemi dell’Agenzia Nazionale,
denunciare il comportamento delle banche, richiamare la
necessita’ di una maggiore attenzione del governo nazionale, ma
noi cosa abbiamo fatto? Non c’e’ alcuna polemica di parte, perche’
su questi argomenti non puo’ esserci visione partitica, piuttosto
– conclude Amato – il richiamo ad un’assunzione comune di
responsabilita’ che fino ad oggi e’ sinceramente mancata”. (ANSA).

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