E su Italicum temono trappole Pd; contatti ex 5S-minoranza dem (di Teodoro Fulgione) (ANSA) – RA, 19 GEN – Silenzio, nessun commento. È la linea che il M5S ha scelto per la partita Quirinale e sulla quale insiste anche dopo l’apertura (giudicata una trappola) del Pd sulla legge elettorale. I cinquestelle rilanciano provando a scardinare il Patto del Nazareno, proprio in vista dell’elezioni del nuovo presidente della Repubblica, con un contro-invito rivolto a Matteo Renzi ad evitare «ambiguità» come quella sull’Italicum: «Dichiarino se preferiscono lavorare su alcuni punti con il M5S o con Berlusconi», sottolinea Roberto Fico precisando che «l’elezione del capo dello Stato con un patto segreto tra il premier e il condannato in via definitiva sinceramente a noi non sta bene». E Prodi? «Da subito posso dire anche no», conclude. Il presidente della commissione di Vigilanza Rai è l’unico esponente del M5S a parlare ufficialmente. E non è un caso. Nelle scorse settimane, Grillo e Casaleggio hanno sentito i membri del direttorio per definire la strategia in vista del voto per il Colle. L’indicazione per i parlamentari è attendere fino all’ultimo le mosse di Renzi in modo da metterlo in difficoltà nei rapporti con la sua «falsa maggioranza». Questo sarebbe uno dei motivi per il quale le quirinarie, le primarie sul web per scegliere i candidati M5S al Quirinale, sono state momentaneamente congelate. L’obiettivo dei cinquestelle è mettere in atto una sorta di guerriglia parlamentare che servirebbe anche ad evitare di rimanere impallinati dal fuoco nemico come accaduto in passato. «Stavolta, i nomi li lasciamo fare a loro, invece che proporre i nostri per farli bruciare», è il ragionamento. Per questo deputati e Senatori cinquestelle sono stati invitati a evitare commenti ed Interviste che possono trasformarsi in oggetto di polemiche o fraintendimenti e distogliere l’attenzione dallo scontro in corso all’interno di Pd e Fi. È questa la chiave per leggere la mancata risposta alla vicepresidente Pd Debora Serracchiani che domenica con una lettera aperta ha chiesto ai cinquestelle di esprimere la propria disponibilità a votare un emendamento alla nuova legge elettorale. I cinquestelle sono convinti che «l’offerta di Renzi» sia soltanto un tentativo di «distogliere l’attenzione dai problemi interni del Pd». Inoltre, è una offerta «limitata» che fa riferimento soltanto alla assegnazione del premio di maggioranza non più alla coalizione ma alla lista più votata. Solo uno dei tanti emendamenti che il M5S giudica irrinunciabili per dialogare sull’Italicum. Inoltre – spiegano fonti interne – c’è un problema di metodo: c’era un tavolo di confronto che hanno fatto saltare; per il resto c’è il Parlamento. Una strategia molto pericolosa, il cui rischio è quello di auto-escludersi dalla scelta del nuovo capo dello Stato. Ma a riprova delle intenzioni del M5S, c’è la missione del direttorio domani a Bruxelles per incontrare i parlamentari eurostellati. Intanto, al Senato si muovono anche gli ex M5S che hanno aperto un canale di dialogo con la minoranza dem e con Sel. Per il momento, riguarderà la Legge Elettorale ma non è escluso che possa allargarsi anche alla partita del Quirinale. (ANSA).