A Cura di Valentina Busiello:
Il Direttore Marittimo della Campania e Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, l’Ammiraglio Pietro Giuseppe Vella. Tra i precedenti incarichi si ricordano quelli di Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quello di Assistente del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, nell’arco dei mandati di tre diversi Comandanti Generali avvicendatisi tra il 2010 ed il 2017, nonché quello di Direttore Marittimo del Lazio e Comandante del Porto di Civitavecchia.
Ammiraglio Vella, nel periodo del lockdown abbiamo visto ed ammirato lo splendore delle acque del mare della Campania più limpido che mai! Si è registrato un ripetuto avvistamento di delfini, secondo lei, le acque marine della Campania in questo periodo di pandemia sono state meno inquinate?
“La mia considerazione è molto semplice e si fonda sul presupposto che la causa dell’inquinamento, sia delle acque interne che delle acque marittime, dove naturalmente le prime confluiscono, è significativamente legata alle attività produttive e dell’uomo in genere. Tali attività nel periodo del lockdown si sono ridotte e, in qualche caso, addirittura annullate.In breve tempo, nell’ambito dell’attività di controllo che la Guardia Costiera ha costantemente svolto, si è potuto notare un miglioramento delle acque dei fiumi e di quelle prospicienti le coste. Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha disposto lo svolgimento di una campagna di monitoraggio ambientale lungo le coste nell’ambito della quale l’Autorità Marittima della Campania ha operato, unitamente all’ARPAC, numerosi campionamenti che hanno riguardato zone storicamente critiche sotto il profilo ambientale, come la Foce del Fiume Sarno, traendone risposte positive. Analoghi campionamenti sono stati eseguiti anche nelle Aree Marine Protette campane offrendo risultati eccellenti.”
Ammiraglio Vella, potrebbe illustrarci gli aspetti di principale interesse in materia ambientale?
“L’impegno del Corpo in materia è, da sempre, intenso e puntuale, le nostre attività di controllo hanno ad oggetto, tra l’altro, gli scarichi in mare e nei fiumi, le Aree Marine Protette, le navi, e perseguono il fine di garantire un costante controllo del territorio, qualora si riscontrassero fenomeni di inquinamento e ve ne siano i presupposti, interveniamo anche in funzione sanzionatoria al fine di ripristinare la legalità. Il Corpo delle Capitanerie di porto Amministrazione dello Stato con ampie competenze in ambito ambientale marittimo. In tale settore il Corpo svolgeva le funzioni di controllo prima ancora che fosse introdotta una normativa specifica a tutela dell’ambiente marino e costiero… Mi riferisco all’articolo 15 della legge sulla pesca (L. 963 del 1965) che prevedeva il divieto di immissione in mare e grazie al quale, pur in assenza di altra legge di riferimento, la Guardia Costiera operava già in funzione di controllo e vigilanza”.
Ammiraglio Vella, ci illustra il tema dell’Operazione Mare Sicuro?
“L’Operazione Mare Sicuro ha quale obiettivo la tutela della sicurezza della navigazione e della balneazione, dell’ambiente marino e della legittima fruizione del demanio marittimo. Durante l’Operazione, partita già da qualche giorno, si intensificano gli interventi in tutti i settori di competenza, con particolare attenzione al settore diportistico il quale, nella stagione estiva, mostra un significativo incremento. Il messaggio che si vuole trasmettere è quello di seguire, con attenzione, una serie di regole e consigli indirizzati ai bagnanti, ai diportisti ed a tutti gli operatori che per diletto o per professione vivono il per mare. Alcune regole sono di condotta, come il rispetto delle norme di sicurezza, con particolare riferimento all’osservanza a quelle sulle dotazioni e sulle certificazioni di bordo. Altre sono regole di buon senso, ordinarie e non scritte, che tutti sentiamo e avvertiamo come corrette. Mi riferisco, in particolare, ai controlli preventivi da effettuarsi prima di intraprendere la navigazione, alle verifiche da effettuarsi sullo stato dello scafo e che hanno ad oggetto le generali condizioni delle unità, al controllo sulla disponibilità di una sufficiente quantità di carburante, aspetti che possono apparire banali ma che, in realtà, non lo sono. Quanto precede è dimostrato dal fatto che l’85% degli interventi di soccorso realizzati dall’inizio della stagione estiva, in favore di 87 persone e 30 unità, alcune delle quali in procinto di affondare, sono da imputarsi ad emergenze dovute alla mancanza di carburante o a cattive condizioni strutturali. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è accaduto nelle acque di Pozzuoli ove si è verificato il ribaltamento in mare di un natante, impiegato senza che venisse effettuata una preventiva manutenzione, i cui passeggeri sono stati tempestivamente soccorsi evitando, solo così, il peggio. Altri aspetti di rilievo riguardano le già citate regole di buona condotta, come l’attenzione da prestarsi all’ingresso e all’uscita dei porti, quando bisogna procedere con prudenza e a bassa velocità, per salvaguardare se stessi e nel rispetto degli altri o come l’opportuna verifica da effettuarsi di tutte le informazioni sulle condizioni metereologiche in relazione alla navigazione che si intende intraprendere. Con riguardo al tema della sicurezza in mare, vorrei evidenziare anche l’importanza del cd. “Bollino Blu” il quale, in passato, era una buona pratica del diportista modello, ma adesso, a seguito dell’emanazione del Decreto Legislativo in materia di nautica da diporto, è diventato anche uno strumento di semplificazione che mira ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni di controlli. Per concludere, quello delineato è solo un sintetico quadro dello scenario operativo in cui la Guardia Costiera campana è chiamata ad intervenire e per il quale è stato predisposto uno schieramento importante di uomini e di mezzi, sulla base di un’attività di pianificazione preventiva che tiene in debita considerazione le zone costiere maggiormente sensibili sotto il profilo balneare oltre che le fasce orarie di particolare afflusso. In particolare, sono 48 le unità navali impiegate, di cui 24 mezzi veloci, tecnicamente idonei ad intervenire anche nei punti con poco fondale, oltre ad un elicottero dotato di grandi capacità di scoperta di superficie pronto all’impiego per le più delicate operazioni di ricerca in mare”.Si ringrazia per la gentile collaborazione l’Ammiraglio Giovanni Mascolo, l’Assistente dell’Ammiraglio Vella Luca De Matteis, il Cap l’Ammiraglio Menna, l’Ammiraglio Renato Zullo.