Intervento del dott. Sergio Marlino sull’acido polilattico nei diversi distretti corporei al Congresso di Medicina e Chirurgia Estetica
Si è svolta a Bologna dal 20 al 22 febbraio la 26° edizione del SIES, Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica al cospetto di medici e specialisti presso il Palazzo della Cultura e dei Congressi. Un evento fondamentale di aggiornamento professionale del settore ideato nell’ottica di promuovere formazione e cultura del benessere attraverso la Bellezza.
Tra i relatori del congresso, il dottor Sergio Marlino, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica il cui intervento ha affrontato il tema dei “Differenti usi dell’acido polilattico nei diversi distretti corporei” e ha svolto un’analisi dei risultati con sistema 3d fotografico.
Il numero di trattamenti non chirurgici per il miglioramento della lassità cutanea corporea è in crescita in tutto il mondo. La percentuale di crescita di procedure non chirurgiche dal 2019 al 2023 è del 40,9%. Anche l’Italia non è immune a questo trend: ogni anno si registra un aumento di procedure per la lassità cutanea di tipo non chirurgico. Tra quelle di tipo iniettivo, l’acido polilattico (PLLA) è il più richiesto perché efficace, poco invasivo e in grado di garantire un immediato rientro alla vita sociale.
Il PLLA rientra tra i trattamenti rigenerativi grazie alla sua capacità di indurre i fibroblasti a produrre collagene. La neocollagenesi riesce a donare un aspetto compatto, coeso ed idratato alla pelle: il cosiddetto glow. Il trattamento consente di evitare i gonfiori e ha un alto profilo di sicurezza confermato dai numerosi studi scientifici sul PLLA e dalla sua larga diffusione nei diversi paesi del mondo. Inizialmente utilizzato per il volto oggi trova enorme impiego nei distretti corporei interessati dal rilassamento cutaneo. Tra le aree dove il PLLA agisce in maniera efficace, l’interno coscia e le braccia ma anche laddove si verifica scarsa tonicità della cute come la zona periombelicale, molto richiesta anche dagli uomini.
Un altro impiego molto diffuso è quello del PLLA nel miglioramento degli antiestetici cosiddetti “buchi” di cellulite, una delle problematiche che ancora oggi maggiormente affligge le donne.
Il dottor Marlino ha dettagliatamente presentato la sua personale casistica in tutte le aree precedentemente menzionate illustrando diversi esempi di pazienti che registravano ottimi miglioramenti in tutti i distretti trattati, ennesima conferma della validità del PLLA.