La memoria dolorosa della Shoah, l’arte di Giancarla Frare e Joan Fontcuberta, fino alle aragoste di Philip Colbert: sono le mostre di questa settimana. CARPI – “Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato” apre la stagione espositiva 2024 dei Musei di Palazzo dei Pio. Allestita dal 27 gennaio al 1 maggio e a cura di Ada Patrizia Fiorillo e Lorenza Roversi, la mostra presenta una selezione di 71 opere, tra dipinti, sculture
e grafiche, provenienti da raccolte pubbliche e private – di autori del calibro di Pablo Picasso, Emilio Vedova e Corrado
Cagli – attraverso cui riportare all’attenzione collettiva, in una data fortemente simbolica come quella del 27 gennaio, la
tragica storia della segregazione razziale in Italia. NAPOLI – Dal 25 gennaio al 1 aprile al Mann l’incontro tra
l’archeologia e l’arte pop di Philip Colbert nella mostra “House of the lobster”: nel percorso sculture di marmo e bronzo oltre a grandi dipinti a olio dialogano con i reperti antichi del museo partenopeo. VENEZIA – Prima mostra del 2024 al Museo Fortuny, “Joan Fontcuberta. Cultura di polvere” e’ in programma dal 24 gennaio al 10 marzo. L’esposizione riunisce le 12 light box realizzate da Joan Fontcuberta, esito del dialogo dell’artista catalano con
le collezioni storiche dell’ICCD di Roma, Istituto nato a fine
Ottocento come Gabinetto Fotografico per documentare il
patrimonio culturale con fini di tutela e catalogazione. Nello
specifico, l’artista ha operato su alcune lastre fotografiche
deteriorate provenienti dal Fondo Chigi, punto di partenza per
una serie di sperimentazioni visive e linguistiche.
ROMA – Circa 150 fotografie, video storici e testi inediti di
alcuni importanti scrittori compongono la mostra “Architetture
inabitabili” organizzata dall’Archivio Luce Cinecitta’ e
allestita alla Centrale Montemartini dal 24 gennaio al 5 maggio.
Il progetto nasce per raccontare il rapporto critico tra abitare
e costruire, partendo da alcuni edifici che sono esempi di
questa frattura: “architetture inabitabili” dalla forte carica
simbolica, emblemi della citta’ in cui sorgono. Accanto alle
fotografie storiche nel percorso trovano posto anche opere
firmate da fotografi e artisti contemporanei come Gianni Berengo
Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Mark Power, Sekiya
Masaaki, Steve McCurry, oltre ad alcune immagini di Francesco
Jodice e di Silvia Camporesi appositamente commissionate per la
mostra.
Al Casino di Villa Torlonia la mostra antologica “Giancarla
Frare. Abitare la distanza”, che ripercorre, attraverso una
selezione di 50 opere pittoriche su carta e due video, la
quarantennale carriera di Giancarla Frare, pittrice,
disegnatrice e grafica magistrale, fotografa, videomaker e
poetessa. Allestita dal 25 gennaio 5 maggio, l’esposizione
documenta come Frare nella sua ricerca artistica proceda per
cicli pittorici, complessi progetti concepiti attorno al tema
della memoria.
A Palazzo Merulana, dal 27 gennaio al 3 marzo, “Nuotatori
d’Inverno”, personale di Vittorio Marella, a cura di Giovanna
Zabotti. Nella mostra viene rappresentata la ricerca del giovane
artista autodidatta, partendo dai disegni per arrivare ai
dipinti, alcuni di grandissime dimensioni.
A Palazzo Braschi gli appuntamenti del ciclo Quotidiana: dal
26 gennaio al 17 marzo, per la sezione Paesaggio, la mostra “Res
gestae” degli artisti Romeo Castellucci e Andrea Mastrovito,
nata a partire dal testo “Res gestae. Il sentimento tragico
della storia nell’arte italiana del XXI secolo” di Nicolas
Martino, mentre dal 26 gennaio al 18 febbraio, per la sezione
Portfolio, sara’ esposta l’opera del giovane artista Davide
Sgambaro “I Push a Finger into My Eyes (Kiss, Kick, Kiss) #8”
(2024).
Dal 25 gennaio al 15 febbraio la Fondazione Museo della Shoah
ospita “Le parole dell’odio. Gli ebrei romani venduti ai
nazisti”. Attraverso documenti originali e un’installazione
immersiva visiva e sonora, l’esposizione si pone come punto di
partenza per una riflessione sul ruolo dei delatori durante
l’occupazione nazi-fascista di Roma.
MILANO – Al Museo di Storia Naturale “Mimesis. Ritratti
animali” di Marco Grasso, a cura di Elena Di Raddo, dal 24
gennaio al 24 marzo. Nel percorso un nucleo di dipinti recenti
dell’artista dal carattere fortemente naturalistico, tipico
della wildlife art. Si tratta in particolare di ritratti in
acrilico su tela di animali colti in atteggiamenti o situazioni
che fanno emergere le loro peculiarita’ fisiche e caratteriali.