A quasi novant’anni, con una determinazione unica, ha avuto l’idea di utilizzare i moderni mezzi di finanziamento collaborativo, come il crowdfunding, per raccogliere fondi e far rinascere il “Piedigrotta Festival di Napoli” (piedigrottanapolifestival.it), dimostrando che l’età non è un limite per realizzare progetti culturali e artistici. Gianni Aterrano, pianista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra napoletano, ha lanciato oggi, sabato 18 novembre, il progetto di finanziamento “dal basso” (si può aderire attraverso il link https://gofund.me/3e60dd22) e il primo concorso musicale della storica manifestazione, nel corso di una conferenza stampa al Caffè Gambrinus di Napoli. Il suo entusiasmo ha incoraggiato già l’adesione di tanti personaggi dello spettacolo e della cultura, molti dei quali hanno partecipato alla conferenza stampa, come Gino Rivieccio, Tullio De Piscopo, Depsa, Bruno Lanza, Lucia Cassini, Mario Maione, Monica Sarnelli e un Peppino di Capri emozionato, che ha fatto il suo ingresso, mentre era accompagnato dalle note di “Champagne” al pianoforte; un omaggio ai 50 anni del celebre brano, che si festeggia proprio oggi (sabato 18 novembre).
“La Piedigrotta – ha detto il direttore artistico, Gianni Aterrano – è stato un evento storico napoletano, folcloristico e altamente tradizionale per i carri allegorici, le luminarie, il concorso di vestitini di carta per i bambini… Insomma era una fiera enorme per molta parte di Napoli ed anche un importante concorso canoro, che ha creato negli anni un indotto economico abbastanza elevato per case discografiche, musicisti e tutto il comparto tecnico. Oggi lanceremo una raccolta popolare e il concorso per nuove canzoni del rinnovato Piedigrotta Festival Napoli. Con tanti patrocini prestigiosi, dai i tre Conservatori statali di musica italiani al Ministero della Cultura, passando per la Camera di Commercio fino alla Arcidiocesi di Napoli e la chiesa della Madonna di Piedigrotta, stupisce che ci siano due assenti “ingiustificati”, ossia il Comune di Napoli e la Regione Campania, lo dico con amarezza, sperando che si aggreghino al più presto. Dedicheremo un premio a Peppino Gagliardi e voglio salutare il figlio Massimiliano, che è oggi in sala”.
“Venti anni fa ero consigliere comunale – ha spiegato il professor Gabriele Carrino, noto chirurgo napoletano, un tempo consigliere al Comune di Napoli – fu votata una delibera a favore di Piedigrotta e istituita una commissione di tecnici. Il problema è che la Regione Campania deliberò un contributo superiore a quello del Comune e della Provincia, quindi quella delibera fu bloccata, ma con i contributi di 500 mila euro regionali fu organizzato un concerto di Elton John, che nulla c’entrava con l’iniziativa”.
“Ho tanti documenti sulla Piedigrotta – ha raccontato Tullio De Piscopo – perché mio padre era sindacalista, capo orchestra del Festival ed anche un grande batterista, un impegno senza scopo di lucro, gratuito. In questa documentazione è raccontata anche la storia storia delle formazioni orchestrali: si faceva di tutto per avere dieci violini in più. Prima non c’erano problemi, perché esisteva l’Azienda di Soggiorno e Turismo. Oggi è necessario rilanciare questa importante iniziativa, ma bisogna stare attenti all’organizzazione, senza competizioni partitiche, ma portando solo l’amore per l’arte e questa città”.
Le canzoni saranno giudicate da una giuria specializzata e una giuria giornalistica accreditata nelle prime due serate, mentre nella terza serata verranno votate da una giuria popolare e da giurie specializzate. Alla fine della serata finale saranno proclamate le tre canzoni vincitrici del Festival. Le proposte musicali dovranno essere inviate entro il 31 maggio 2024, insieme al CD della demo del brano, il testo della canzone e una scheda di partecipazione con copia del documento, foto e breve curriculum. Le canzoni selezionate per la fase semifinale verranno comunicate il 10 luglio 2024.
Classe ’34, Aterrano, che ha partecipato in passato, in diverse edizioni, sia al Festival di Napoli, che a Piedigrotta; ha lavorato, nel corso della sua lunghissima carriera, con Eduardo De Filippo, Sergio Bruni, Giacomo Rondinella, Maria Paris, Abbate, Claudio Villa, Domenico Modugno, Gianni Morandi, Nunzio Gallo, Tony Astarita,Peppino Gagliardi, Aurelio Fierro, Mirna Doris, Gianni Nazzaro, Don Lurio, Angela Luce. Fu lui a lanciare personaggi come Massimo Ranieri e Gianni Nazzaro, Più volte la bravura e l’esperienza dell’artista, sono risultate preziose: nel 1966 erano già stati incisi i primi dischi del brano “A pizza” (poi seconda al Festival, grazie ad Aurelio Fierro e Giorgio Gaber), ma l’arrangiamento sembrava insoddisfacente; così trovò la soluzione all’ultimo minuto, tra swing e dixieland, e affidò lo spartito al maestro copista Iaccarino che fece appena in tempo a consegnarlo all’orchestra. Tra le altre curiosità, ha accompagnato al pianoforte Don Jaime De Mora Y Aragon, fratello della Regina del Belgio, Fabiola.