L’alta moda di Rocco Barocco ha sfilato davanti a un pubblico di 1500 ospiti nel Teatro Grande di Pompei, l’antica città sepolta dalla cenere del Vesuvio nel 79 d.C. Rocco Barocco, nato a Napoli 80 anni fa, ha festeggiato così il suo compleanno e mezzo secolo di moda, realizzando un sogno che aveva da tempo. Ma il couturier, prima di dare inizio alla sfilata, chiede al pubblico un minuto di silenzio per le vittime di Scampia. A presentare il suggestivo fashion show che si svolge davanti a
una quinta con il logo gigante RB, da cui parte una pedana con piccola scalinata che porta la passerella più vicina al pubblico dell’anfiteatro, è l’amica di una vita, Marisa Laurito, che racconta della loro amicizia, nata dopo aver partecipato alla trasmissione di Renzo Arbore Indietro Tutta. “Apprezzavo la sua moda e compravo i suoi abiti, ma un giorno lui mi chiamò al telefono e mi disse ‘sono Barocco’. Io risposi incredula, e io sono la regina Elisabetta”. In passerella, accompagnate dalle note indimenticabili della colonna sonora dei film “Il gladiatore” e “Pompei”, sfilano 80
abiti di alta moda, sontuosi quanto elaborati. Sono tanti quanti gli anni compiuti il 26 marzo scorso dallo stilista. A indossarli sono 50 modelle come il suo mezzo secolo di moda. La collezione è un trionfo di colori e di ricami, arricchiti da accessori preziosi come collane a più fili e alti bracciali di splendenti
cristalli Swarovski. Capi di archivio si alternano a nuove
proposte. “Ho voluto mostrare ieri, oggi e domani- dice Barocco
nel backstage- ma la mia donna resta quella di sempre, sicura di
se e femminile al massimo”. Sfilano corsetti di strass, abiti
scollati e trasparenze preziose. Laminati, chiffon, rasi, pizzi e
cachemire leggeri sono declinati in una palette di colori che
ricorda le vesti delle antiche abitanti di Pompei, come appaiono
negli affreschi della città: viola, arancio, oro, argento, rosa,
cipria, rosso porpora. Non mancano i bianchi e i neri, le rose
giganti e le righe, come quelle dell’ultimo abito della sfilata,
un capo da red carpet, lungo, con la gonna svolazzante, con le
cuciture delle righe perfettamente combacianti e invisibili, come
solo un maestro della levatura di Baracco poteva realizzare.
“Studi per diventare capitano di lungo corso all’Istituto Nautico
di Procida, infanzia e giovinezza a Perrone all’Isola d’Ischia,
Barocco ha cominciato la sua carriera nella moda giovanissimo”
racconta Marisa Laurito nella presentazione. “Una lunga gavetta e
un pizzico di fortuna con l’incontro con Patrick Barentzen e
Monsieur Giles. Con quest’ultimo ci fu un sodalizio di molti
anni, dopo che il giovanissimo Rocco nel 1962 si trasferì a Roma.
In quegli anni capitale incontrastata dell’alta moda italiana
insieme a Firenze e alle sfilate in Sala Bianca. Nel 1974
l’apertura dell’atelier a Piazza di Spagna e nel 1979 la prima
sfilata di pret-à-porter a Milano. Da allora un crescendo di
successi all’insegna di una femminilità ricca di fantasia e
colore, e l’apertura di una serie di licenze”.
Oggi ci sono quelle per i profumi (agli ospiti prima della
sfilata viene dato il profumo a tiratura limitata “Pompei
Eterna”), per le scarpe, le borse, per i bijoux e per gli
orologi. Erede di questo patrimonio, sarà il figlio adottivo
dello stilista, Raffaele Barocco Miraglia, che lavora in azienda
con lui da 12 anni, come lui stesso rivela a poche ore dal
fashion show, e che ora ha il ruolo di supervisore aziendale.