C’è Lady Gaga sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia e non ci sono rivali. Tutta l’area rossa intorno al Palazzo del cinema è affollata, con i fan che si sono piazzati dalle 8 di questa mattina: un ingorgo che ha messo a seria prova la sicurezza anche perché la star ha voluto firmare più autografi possibile piuttosto che mettersi in posa. Cappello scultura nero come l’abito vaporoso, con un effetto disneyano dark da villain come del resto nel suo ruolo per il film, accompagnata dal fidanzato Michael Polansky, Lady Gaga è stata la regina della premiere di Joker: Folie a deux di Todd Phillips, secondo capitolo in concorso per il Leone d’oro a Venezia 81 e in sala dal 2 ottobre con Warner, rubando la scena al fantastico protagonista Joaquin Phoenix. In seconda serata, in fascia protetta si direbbe in televisione, passa in concorso Diva Futura con la regia di Giulia Steigerwalt, quarto dei cinque italiani, racconto dell’avventura di Riccardo Schicchi e della sua agenzia di attrici porno nell’Italia degli anni ’80. Sul red carpet accanto ai protagonisti, guidati da Pietro Castellitto nel ruolo del fotografo, produttore, visionario creatore di icone, sono attese due dive di quell’epoca, Ilona Staller, mitica Cicciolina e Eva Henger che di Schicchi è stata anche moglie. Terzo film oggi in gara è The Quiet Son (Jouer avec le feu) di
Muriel e Delphine Coulin, in sala nel 2025 con I Wonder, con Vincent Lindon genitore di due figli adolescenti, il primo che
sogna la Sorbona ed è il più bravo del liceo, il secondo che non
ha finito la scuola e imbocca la strada sbagliata unendosi a
gruppi di estrema destra: un crescendo drammatico che pone al
centro il ruolo della paternità, dell’essere genitore oggi e la
facile preda di ideologie violente che possono essere i giovani.
“Un film necessario” ha detto Lindon auspicando “con i figli
dialogo e amore sopra ogni cosa e zero social”.
Joker 2 era tra i più attesi di tutta Venezia 81 e in verità
di tutta la stagione cinematografica in ripartenza dopo l’estate,
un sequel oscuro e pieno di musica sull’antieroe folle Arthur
Fleck (Phoenix) che si innamora della psicotica bugiarda Lee
(Lady Gaga). Il primo Joker nel 2019 incantò, premiato con il
Leone a Venezia e con l’Oscar a Phoenix, ora si riparte dal Lido
con questo comico ignorato, deriso e malato di mente, spinto alla
violenza e simbolo dell’alienazione della società americana in
una nuova storia strana ambientata nel penitenziario in cui
l’anoressico ex joker attende il verdetto e in cui il musical
gioca un ruolo da protagonista anche grazie a reinterpretazioni
di classici di Sinatra, Steve Wonder, Judy Garland come Get Happy
e For Once in my Life.
“Il primo film mi ha davvero commosso profondamente, l’ho
amato così tanto”, ha detto Lady Gaga in conferenza stampa,
definendo la performance di Phoenix una di quelle che “ha alzato
il livello”. Entrambi sul set hanno cantato dal vivo. “Io e
Phoenix ci ritroviamo a cantare perché è un modo di esprimere
quello che proviamo per cui non bastano le parole”, ha detto.
“Non so perché il primo abbia avuto tanto successo. Ognuno ha la
sua opinione: c’è chi lo ha amato per la sua derivazione
dall’animazione e altri perché rappresentava il presente. C’è
anche chi mi ha accusato di nichilismo”, ha detto il regista.
Al centro di Diva Futura invece c’è la storia di un sogno,
figlio dell’amore libero degli anni ’70, il genio imprenditoriale
di Schicchi, una visione nuova che rompeva i tabù di allora sul
sesso e intuizioni comunicative geniali che lanciarono attrici
porno, ospiti in tv dei programmi di Maurizio Costanzo ed Enzo
Biagi, sdoganando il tema della sessualità, aprendo la via ad un
porno italiano che il film vuole raccontare molto diverso dai
canoni commerciali, violenti e degradanti degli anni successivi.
Pietro Castellitto ha detto di Schicchi che “le persone che ho
incontrato e che lo hanno conosciuto direttamente tendono a
tenere in vita il suo ricordo, legato a quegli anni ’80 come al
periodo più avventuroso della loro vita perché era uno che ti
portava verso l’avventura”. Alle proiezioni si ride, anche perché
l’avventura di Schicchi, “così improvvisata, caciarona, cialtrona
era associata ad una leggerezza, ad un divertimento ed era
ovviamente solo un lato della medaglia”. Invita Castellitto “a
guardare l’umanità dietro il personaggio pubblico, Schicchi non
aveva tradito il suo profondo, quel bambino che con il binocolo
spiava la dirimpettaia. Diva Futura è un film su un’epoca
incredibile e su un uomo che è riuscito a fare la vita che voleva
fare, è qualcosa di poetico e potente”.
La regista Steigerwalt, al secondo film dopo il premiato
Settembre non crede possa scandalizzare. “La visione di
sessualità era priva di pudore, un’intenzione rivoluzionaria per
il costume italiano, che poi ha portato a qualcosa di opposto e
anche di estremamente violento contro le donne. Non era quella la
visione di Schicchi, ma ha dato origine a quello che è successo
dopo e oggi non se parla: la pornografia ha una diffusione di
massa, l’età di accesso si è abbassata a 12 anni ed è per la
maggior parte violenta contro le donne. Vorrei che questo film
aprisse una discussione su questo, mi spaventa l’educazione
silente alla sessualità che passa dalla pornografia violenta”.