Cure, fuga dagli ospedali. Caos liste d`attesa fuga dagli ospedali è boom nel privato
Prestazioni di cliniche e centri privati dieci volte in più rispetto a quelle fornite dal pubblico Laboratori e cliniche, attività decuplicate »Le prestazioni crescono, i fondi non bastano la crisi del pubblico accentuata dal Covid ecco perché si sforano sempre i tetti di spesa.
La Sanità Liste di attesa allungate a dismisura con l’emergenza Covid: sforato di nuovo il budget di spe Cure, fuga dagli ospedali Prestazioni di cliniche e centri privati dieci volte in più rispetto a quelle fornite dal pubblk Valerio luliano Lorenzo Medici – è l’unica Regione che non è riuscita a deter- Una visita o un intervento in minare i fabbisogni assistenza una struttura pubblica è I1»• D¡ conseguenza vengono utopia. E ancor di più ai Tempi di puntualmente sforati i tetti di Covid . Cosi è boom delle strutture per cliniche e laboratori. rè private, secondo un’indagine , effettuata sulla «determinazione del fabbisogno assistenziale nella macroarea della specialistica ambulatoriale». Proprio dalla mancata pianificazione, secondo i sindacati di categoria, deriverebbe la netta prevalenza delle prestazioni erogate dai privati. «La Campania – sottolinea il segretario generale di Fp-Cisl L’emergenza sanitaria Caos liste d’attesa fuga dagli ospedali è boom nel privato ^Laboratori e cliniche, attività decuplicate Le prestazioni crescono, i fondi non bastai la crisi del pubblico accentuata dal Covid ecco perché si sforano sempre i tetti di spesi reparti di degenza ordinaria – il ricorso ai privati. Una tendenza Valerio luliano stanno determinando fatalmente che in Campania è molto diffusa, tempi sempre più dilatati . Recar- frutto di una disaffezione sempre Le liste d’attesa nelle Asl e negli slin una struttura Publica , an- più radicata per Asl e ospedali ospedali sono tradizionalmente che Per un banale intervento o pubblici. Lo conferma una recenlunehissime La recrudescenza per una visita di routine, diventa tè indagine di un team di specialidella pandemia ed il continuoau- in certi casi “n utopia. E cosi , per , secondo cui , negli anni scorsi, mento dei ricoveri per Covid-19 – molti pazienti,! unica soluzione e le prestazioni di specialistica am- sia nelle terapie intensive che nei bulatoriale sul territorio regionale sono state erogate in larga parte dalle strutture private accreditate. E la ripartizione delle prestazioni, tra pubblico e privato, risulta sbilanciata a favore dei secondi, in controtendenza con altre regioni italiane. Sono gli esiti di un’indagine effettuata sulla “determinazione del fabbisogno assistenziale nella macroarea della specialistica ambulatoriale per gli anni 2018 e 2019”. Sulla prevalenza dei privati, rilevata nello studio, non risulta ancora, almeno per ora, una sostanziale inversione di tendenza negli anni successivi. Ed, anzi, l’affollamento dei nosocomi, determinato dall’emergenza Covid, sembra destinato ad accentuare ulteriormente il fenomeno. Il documento che attesta il massiccio ricorso alle strutture private, già negli anni compresi tra il 2016 e il 2019, è stato redatto per conto del commissario ad acta, nominato dal Consiglio di Stato, in attuazione di una sentenza, che disponeva la determinazione dei fabbisogni attualizzati per la specialistica ambulatoriale, a causa del mancato adempimento da parte dell’amministrazione regionale, Proprio dalla mancata pianificazione, secondo i sindacati di categoria, deriverebbe la netta prevalenza delle prestazioni erogate dai privati. «La Campania – sottolinea il segretario generale di Fp-Cisl Lorenzo Medici – è l’unica Regione che non è riuscita a determinare i fabbisogni assistenziali, La mancata programmazione fa sì che a fine anno si arrivi senza aver fissato i fabbisogni sanitari assistenziali. E così gli utenti si trovano alle prese con liste d’attesa lunghissime nelle strutture pubbliche.