Gattuso. Sembrava lontana la ripresa, ma dopo mesi di trattative tra Lega , sindacati, e Governo, il fischio d’inizio ci sarà il 13 giugno. Gli azzurri torneranno in campo 24 ore dopo contro l’Inter, in un San Paolo deserto per la Coppa Italia. Non tutti sono entusiasti del «calcio estivo»; si teme il rischio contagi, si diffida delle partite a porte chiuse e ci si preoccupa della possibilità di infortuni. Eppure, la ripresa del «pallone» incontra più favori rispetto alle scorse settimane tra i tifosi «vip» e non. E sul piano tecnico nessuno esclude «sorprese positive per il Napoli, specialmente in Champions». I PRO Un calendario fittissimo, in cui si giocherà ogni due o tré giorni in stile basket, con la serie A al via il 20, «ma sono molto contento che si riparta-commenta il professor Guido Trombetti – è un segnale del fatto che ci siamo rimessi in marcia verso la normalità economica e sociale. Per certi aspetti, questo campionato lascerà l’amaro in bocca: il pubblico nel calcio e parte dello spettacolo. Ma se non si fosse trovata la via per ripartire il dannosa sarebbe stato in calcolabile, con una perdita di indotto enorme per media e produttori. Si è evitata la catastrofe. Grazie ai tanti e buoni acquisti di gennaio, il Napoli potrebbe essere tra le squadre più avvantaggiate, visto che con il calendario serrato l’ampiezza delle rose è determinante: su questo vadato merito a De Laurentiis.Le coppe. Champions compresa, saranno una tombola, partite da evento occasionale, e su queste basi il Napoli se la giocherà con tutti.