Con 15 milioni di italiani gia’ in partenza per le vacanze a luglio, ed 1 su tre che ha scelto una destinazione estera, gli esperti invitano a tenere alta l’attenzione sulla prevenzione in valigia. Per ridurre i rischi di infezioni e malori, soprattutto se si soggiorna in paesi stranieri, e’ bene infatti seguire alcune indicazioni, a partire dalla conoscenza delle vaccinazioni necessarie e in alcuni casi obbligatorie. Dalla Societa’ Italiana d’Igiene (Siti) arrivano dunque i consigli per viaggiare sicuri e consapevoli. Il rischio
e’ quello di contrarre malattie infettive da tempo eliminate in Italia, ma ancora endemiche in altri Paesi.
“Sono diverse le tipologie di vaccinazioni consigliate e, talvolta, obbligatorie per l’estero – afferma la presidente Siti Roberta Siliquini – . È pertanto di cruciale importanza avviare le procedure con adeguato anticipo”. La vaccinazione contro l’Epatite B, ad esempio, e’ raccomandata per tutti i viaggiatori
che si recano in Paesi o in aree a rischio (l’infezione e’ particolarmente diffusa in Africa e Asia). Questa rientra tra le vaccinazioni obbligatorie in Italia a partire dalla nascita e rimane percio’ raccomandata per tutti gli adulti non precedentemente vaccinati o appartenenti a categorie a rischio quali i diabetici, i dializzati, soggetti con infezione da HIV. Altre vaccinazioni raccomandate o richieste
obbligatoriamente, a seconda delle aree dove si intende recarsi,
sono l’Epatite A, l’Encefalite giapponese, la Febbre Gialla, la
Meningite meningococcica (A, C, Y, W, B, X), la Rabbia, la
Febbre tifoide e l’Encefalite da zecche. La vaccinazione per
l’Epatite A e’ rivolta ai viaggiatori che desiderano visitare
Paesi in Africa, Asia, del bacino Mediterraneo, Medio Oriente,
Centro e Sud America, mentre quella contro l’Encefalite
giapponese (JE), e’ raccomandata per chiunque si rechi in Asia.
Il vaccino contro la Febbre Gialla e’ invece richiesto
obbligatoriamente per l’accesso in diversi Paesi dell’Africa e
del Sud America.
I viaggiatori che hanno intenzione di recarsi, durante le
stagioni piu’ calde, in aree endemiche, boschive e rurali –
principalmente in Austria, Cina, Repubblica Ceca, Paesi Baltici,
Slovenia, Svezia, Svizzera ed alcune aree della Norvegia e della
Russia meridionale – dovrebbero considerare la vaccinazione
contro l’encefalite da zecche. La chemioprofilassi contro la
malaria, infine, e’ rivolta a chi si vuole recare in vaste zone
di Asia, Africa, America latina, isole caraibiche e Oceania.
“Altrettanto importante – ricorda Siliquini – e’ seguire le
corrette norme igieniche. I principali accorgimenti da
considerare sono di bere solo acqua e bevande imbottigliate e
sigillate, anche per lavarsi i denti, ed evitare il ghiaccio. In
mancanza di acqua potabile, sarebbe sicuro consumarla solo dopo
bollitura o con l’aggiunta di disinfettante. Sul fronte
alimentare, e’ bene mangiare solo cibi ben cotti. Una delle
misure piu’ efficaci nel contrastare la contaminazione da
patogeni e’ poi l’igiene delle mani, durante tutta la giornata.
Inoltre, proteggersi da zanzare e insetti con un abbigliamento
consono e repellenti”. Per maggiori informazioni, esistono nelle
Asl dei servizi dedicati alla Medicina dei Viaggi. In caso il
viaggiatore assuma poi dei farmaci regolarmente prescritti, e’
utile assicurarsene una scorta con una copia della prescrizione
che ne attesti la necessita’ . Inoltre, e’ bene ricordare che dal 1
luglio non sono piu’ rilasciate nuove certificazioni verdi
Covid-19 da parte della Piattaforma del Sistema informativo
nazionale. In caso di necessita’ , soprattutto per viaggi
all’estero, le certificazioni si potranno ottenere presso le Asl
in lingua inglese. Infatti, alcuni Paesi richiedono ancora per
l’ingresso la Certificazione o, in alternativa, prova di
avvenuta vaccinazione Covid o test negativo.