L’ospedale di Padova si iscrive ancora una volta nella lista delle ‘prime’ in chirurgia dei trapianti. Dopo il primo trapianto cardiaco con cuore fermo da 20 minuti, da donatore deceduto, eseguito all’inizio di maggio, questa volta e’ un doppio trapianto di fegato da due differenti donatori viventi a segnalare la capacita’ innovativa delle equipe dell’ospedale patavino. E’ qui, infatti, che una donna di 52 anni affetta da metastasi da adenocarcinoma del colon. e sulla quale la chemioterapia non aveva piu’ effetto, ha ricevuto due porzioni di fegato da donatori viventi. A salvare la donna sono stati due suoi nipoti, di 28 e 30 anni, che si sono sottoposti all’espianto. a differenza delle donazioni tradizionali da vivente, quando a un singolo donatore si esporta il 65% del fegato, i due giovani hanno deciso di donare il 25% del proprio
fegato, permettendo il doppio trapianto per ricostruire l’organo della zia.
Per la donna, infatti, ha detto il professor Umberto Cillo
“non erano state sufficienti tre linee di chemioterapia. Per
questo abbiamo considerato il trapianto”. L’intervento e’ stato
illustrato oggi a Venezia, nella sede della giunta regionale del
Veneto, presente il presidente Luca Zaia, e in videocollegamento
il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo.
“Questo significativo intervento – ha detto Cardillo – si
inserisce in un programma, il trapianto di fegato da vivente,
che e’ gia’ partito in italia e sul quale e’ stata gia’ maturata una
significativa esperienza. Un tipo di operazione che puo’ essere
fatta se si ha un donatore disponibile all’interno della
famiglia. In particolare, qui l’innovazione nasce da fatto che
l’intervento di prelievo per donazione utilizzato due diversi
donatori per un singolo paziente. “Cio’ – ha concluso Cardillo –
per minimizzare l’invasivita’ dell’intervento nei donatori e al
tempo stesso raccogliere una quantita’ di tessuto sufficiente per
la ripresa funzionale del fegato nel paziente trapiantato”.
I due nipoti della paziente hanno donato la parte sinistra
del loro fegato: i due lobi, che rigenereranno in 4 settimane.
le parti di tessuto sono state prelevate, rovesciate
chirurgicamente e trapiantate sulla donna. l’operazione e’
durata 20 ore e vi hanno partecipato oltre 50 professionisti
dell’azienda ospedale Universita’ di Padova, guidati dal Umberto
Cillo.
“Questo si chiama ‘miracolo veneto'”, ha commentato il
governatore Zaia. negli ultimi 10 anni sono stati realizzati
oltre 6mila trapianti: solo nel 2022 se ne contano 604, di cui
369 interventi riferibili a Padova (pari al 61%). Nei primi 6
mesi del 2023 la regione ha contribuito al 16% dei trapianti
totali effettuati sul suolo nazionale (315 trapianti).