La nuova sfida di AI si chiama “Infant” ed è il progetto di una rete informatica per l’oncologia pediatrica. Ad annunciarlo, Aniello Murano, docente di Informatica e Intelligenza Artificiale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il progetto prevede l’accoglienza dei bambini affetti da tumore, negli ospedali a loro più vicini, senza sradicare le famiglie dai loro contesti sociali e umani, evitando viaggi estenuanti solo per una visita di controllo nell’unica struttura ospedaliera di riferimento e consentendo a tutte le strutture sanitarie campane di accedere alle cartelle cliniche e al protocollo di cura dei piccoli pazienti, attraverso una rete efficiente e sicura. Finanziato con i fondi del Pnrr, (Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza), attraverso il sistema di partenariato diffuso, il progetto Infant ideato dal prof. Murano, ha vinto il bando di sei
milioni e 700mila euro e si inserisce nel progetto-madre “MUSA” ( Multilayered Urban Sustainability Action). Molti docenti dell’ateneo federiciano sono stati coinvolti dal professor Murano, vincitore del premio Eurai, il più prestigioso per la comunità scientifica di AI. Non solo il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI) di cui fa parte il prof. Murano, ma anche i Dipartimenti di Medicina, Biologia del Secondo Policlinico, oltre a dottorandi e post doc del laboratorio scientifico Astrea fondato dal prof. Murano nell’Ateneo e un cospicuo gruppo di assegnisti di ricerca.Ad affiancare l’Università Federico II con Infant ci sono ancheziende campane leader dell’innovazione tecnologica: Lasting Dynamics, Innovaway, Kineton e Nexus.
I bambini affetti da tumore in Campania sono circa 1400 nella
fascia d’età che va da zero a 14 anni e di circa 800 nella fascia
da 15 a 19 anni, secondo quanto emerge dai sette Registri dei
Tumori della Regione Campania.
“ L’obbiettivo è di muovere i dati, non i bambini – spiega il
prof Aniello Murano – durante tutta la fase di cura e
assistenza, a partire dalla diagnosi fino alle dimissioni. Al
momento la struttura di riferimento in Campania è il Santobono
-Pausillipon e questo significa, per i bambini campani,
affrontare lunghe trasferte, a volte di ore, solo per un
controllo, una terapia farmacologica, una trasfusione. Stiamo
lavorando per evitare questo”.
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema hub & spoke,
ossia di una rete, dove una struttura centrale è collegata alle
sue periferiche. In diversi ospedali della Campania saranno
allestiti quindi ambienti con alcuni posti letto per la cura e
assistenza dei malati oncologici da zero a 17anni, in costante
comunicazione con la struttura sanitaria centrale di riferimento
per consentire ai bambini di curarsi presso gli ospedali più
vicini alle loro case.
Il progetto ha già incassato sul nascere il plauso di chi da
tempo lavora in questa direzione per realizzare una rete
sanitaria campana come Massimo Bisogno, Dirigente dell’Ufficio
Speciale per la crescita e transizione digitale della Regione
Campania. “Puntiamo a strategie sinergiche per fare rete in tutti
i sensi- ha sottolineato ancora il prof. Murano – con tutte le
Istituzioni. Con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale possiamo
contribuire anche a rendere più efficiente l’iter diagnostico e
più sicuri i dati sensibili. Ci auguriamo di poter collaborare
con tutte le strutture ospedaliere e i professionisti coinvolti
nel processo di cura e riabilitazione dei bambini”.
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