Era in lista di attesa da 13 anni, aspettava un cuore che è arrivato a Natale. A compiere un piccolo grande miracolo di fine anno i medici dell’Ospedale Monaldi di Napoli guidati da Claudio Marra, responsabile del Centro Trapianti di Cuore dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. La donna di 57 anni da sei mesi era ricoverata al Monaldi presso la T-Zone, area dedicata alla degenza di pazienti trapiantati e in attesa di trapianto di recente istituzione. Conviveva con una severa cardiomiopatia dilatativa familiare. Anche la sorella era stata trapiantata di cuore nel 2010, all’epoca scelse il Niguarda di Milano, oggi invece è seguita in follow-up al Monaldi. La storia clinica di Emilia, nome di fantasia era, però, ancora più complessa. Il suo sistema immunitario, infatti, presentava un livello di sensibilizzazione estremamente elevato, con la
presenza di anticorpi che la rendevano incompatibile con il 97% dei donatori disponibili. Un caso rarissimo, definito dai
medici, che è stato affrontato con un approccio multidisciplinare da un team di oltre trenta professionisti composto da cardiologi, immunologi, internisti, infettivologi, anestesisti e cardiochirurghi specializzati in trapianti che hanno sviluppato un piano terapeutico personalizzato.
Hanno prima sottoposto la donna a una terapia
desensibilizzante mirata a ridurre il livello di anticorpi e,
successivamente, sispiega in una nota, l’hanno inserita in un
protocollo immunologico innovativo sviluppato con la supervisione
del Centro Nazionale Trapianti e del professor Luciano Potena,
direttore del direttore dell’unità operativa di Insufficienza
Cardiaca e Trapianti dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola. Un
percorso lungo e complicato che ha avuto lo sperato lieto fine
proprio nel periodo natalizio, quando è finalmente arrivata la
disponibilità di un cuore compatibile. Immediatamente si è messa
in moto la macchina organizzativa che ha coinvolto il personale
del Crt e la direzione medica di presidio del Monaldi, per il
coordinamento di tutte le operazioni, l’equipe per il prelievo
dell’organo, il team di chirurghi, anestesisti e personale
tecnico e infermieristico per l’impianto. L’intervento è stato
eseguito con successo e ora Emilia sta bene e attende di poter
finalmente far ritorno a casa.
“In questi lunghi mesi di ricovero ci siamo affezionati ad
Emilia. La sua storia ha toccato e coinvolto tutti noi, ha detto
Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei
Colli. Il 2024, segnato dalla adozione del nuovo modello
organizzativo del Centro Trapianti di Cuore Adulti, chiude con un
bilancio assolutamente positivo in termini di numeri e risultati.
“Venti trapianti di cuore e sette assistenze meccaniche al
circolo sono il frutto di un lavoro di squadra e sono la
dimostrazione dell’efficienza del nuovo modello organizzativo
adottato. Risultati eccellenti da cui partire per costruire il
prossimo futuro”, ha concluso il direttore generale.