L’azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli e’ tra i 5 centri d’eccellenza in Italia, e tra i migliori in Europa, per il trattamento dell’ictus. A dimostrarlo, si
legge in una nota dell’ospedale, sono i numeri, con 350
trattamenti endovenosi ed endovascolari per stroke ischemico nel
2021 (nonostante la pandemia) e un tasso di disabilita’ che negli
anni e’ calato dall’85% al 45% dei casi. Grazie a questi
risultati, il Pronto Soccorso diretto dalla dottoressa Fiorella
Paladino e il Neuro Team guidato dai dottori Mario Muto e
Vincenzo Andreone hanno ricevuto l’Oro nel programma di
monitoraggio europeo “Angels Awards”, un riconoscimento
conferito dalla European Stroke Organisation per monitorare il
miglioramento degli ospedali nel trattamento degli ictus in fase
acuta.
“Un premio che ci rende molto orgogliosi – sottolinea il
direttore generale Giuseppe Longo – nonostante le tante
criticita’ legate al Covid il Cardarelli non ha mai ridotto
l’attivita’ nell’ambito dell’emergenza-urgenza, che resta un
punto d’eccellenza di questa azienda ospedaliera”. Grazie alla
stretta collaborazione del personale del Pronto Soccorso, della
Neurologia, della Neuroradiologia interventistica, della
Neurochirurgia e degli Anestesisti di sala operatoria, al
percorso ictus messo in atto nell’azienda ospedaliera Antonio
Cardarelli di Napoli le performance sono da premio “Oro”.
“A questi pazienti – ricorda il direttore sanitario Giuseppe
Russo – viene assegnato un codice rosso, immediatamente si
attiva il team Neurologo-Infermiere di Stroke Unit per la
valutazione dei sintomi e dell’idoneita’ al trattamento, viene
subito fatta una TAC dell’encefalo con studio dei vasi cerebrali
(AngioTAC) e quindi inizia il trattamento direttamente sul
lettino della TAC. Dove necessario, altrettanto velocemente
viene fatta una valutazione anestesiologica e inizia il
trattamento endovascolare da parte del Neuroradiologo
interventista”. Dopo il trattamento, il paziente viene
ricoverato in Stroke Unit, una unita’ semi-intensiva, a guida
neurologica, composta da personale altamente specializzato nella
gestione del paziente con ictus, che consente di ridurre
significativamente l’indice di disabilita’ e mortalita’ . Al
Cardarelli di Napoli i tempi di attesa media per un trattamento
di trombolisi endovenosa e’ di 35 minuti, mentre di 75 minuti per
la trombectomia meccanica, addirittura migliori di quanto
suggerito nelle linee guida internazionali.
“In oltre la meta’ dei pazienti trattati – dicono Muto e Andreone
– assistiamo ad un completo recupero dell’indipendenza e
dell’autonomia, riducendo l’impatto familiare, sociale ed
economico di una patologia devastante come l’ictus cerebrale.
Cio’ su cui si deve lavorare per migliorare ancora e’ la fase pre
ospedaliera, cosi’ da ridurre ancor piu’ il tempo che intercorre
tra i primi sintomi e l’arrivo in pronto soccorso”.