Film d’animazione, laboratori in diretta streaming, visite guidate online nei musei: quest’anno
la festa dell’Epifania e’ virtuale con la Befana che porta ai
bambini dolci e carbone rigorosamente da remoto. Niente feste ne’
cortei ma sono previsti alcuni eventi alternativi, come il
giocoquiz della Befana proposto dal museo del patrimonio
industriale di Bologna o la visione del recente film
Dreambuilders – La fabbrica dei sogni, pellicola del danese Kim
Hagen Jensenche che racconta la magica storia della bambina
Mina. Oppure, sempre sul web, si puo’ andare nella dimora
ufficiale della Befana a Urbania, cittadina tra le verdeggianti
colline del Montefeltro in fondo alla valle del Metauro, nelle
Marche. E’ qui che ogni 6 gennaio si svolge la piu’ divertente
festa della Befana, quest’anno in edizione digitale. Anche se
solo online si possono visitare i luoghi della strega piu’ famosa
del mondo e ammirare dal web le oltre 4mila calze appese per le
vie del centro storico, partecipare ai giochi e assistere a
divertenti spettacoli itineranti.
Sono tanti i luoghi nel nostro Paese dove aleggiano storie,
leggende e credenze popolari legate a misteriose creature dai
poteri soprannaturali: befane, streghe, fattucchiere, figure da
sempre allontanate e condannate. In attesa di tornare a
viaggiare e a spostarsi tra le regioni, ecco alcuni borghi in
Italia, arroccati su aspre montagne o nascosti in vallate
isolate, dove scoprire le loro storie.
Nell’entroterra abruzzese Castel del Monte e’ un borgo carico di
stradine, balconi, archi, scalinate e gallerie che si affacciano
sulle vette del Gran Sasso e la valle del Tirino. La “capitale
dei pastori” pullula di storie di donne dai poteri
soprannaturali; tra le leggende piu’ popolari c’e’ quella legata
alle streghe che facevano ammalare i bambini, entrando di notte
nelle case; per scacciare il maleficio le madri facevano il
“giro dei sette sporti”, passando sotto sette archi. Ancora oggi
Castel del Monte celebra le streghe il 17 agosto con una
manifestazione che mette in scena il rito dei “sette sporti” con
spettacoli di fuoco e rievocazioni di incantesimi.
Ai piedi del Monviso il borgo di Rifreddo, in provincia di
Cuneo, e’ un piccolo centro legato al mondo delle streghe. Qui
nel 1945, durante l’Inquisizione, ebbe luogo un lungo e doloroso
processo, descritto nei verbali custoditi dagli archivi del
Municipio. La gente del posto racconta di misteriose presenze e
di episodi paranormali legati alle anime delle donne torturate e
condannate. Ogni anno a fine ottobre, inoltre, viene
rappresentata la storia del borgo piemontese nell’opera “Le
notti delle streghe”, un percorso teatrale nei luoghi piu’
misteriosi e bui del borgo, dall’antico monastero di santa Maria
della Stella al massiccio del Mombracco.
Processi alle streghe si svolsero anche a Triora, sulle Alpi
Marittime della Liguria, un piccolo centro conosciuto come “Il
paese delle streghe”, dove nel XVI secolo furono uccise molte
donne accusate di stregoneria. Ancora oggi, tra le vie del
borgo, si respira un’atmosfera misteriosa: le case e le strade
infatti sono decorate con scope, gatti neri e oscuri personaggi.
A una cinquantina di chilometri a nord di Roma il borgo
medievale di Calcata e’ arroccato su una montagna di tufo che
domina la valle del fiume Treja. L’atmosfera che si vive nel
centro storico e’ unica e al borgo antico, a cui si accede
oltrepassando una porta lungo le mura, sembra di entrare in un
mondo dove il tempo si e’ fermato. Secondo antiche credenze il
borgo sarebbe il centro nevralgico di energie provenienti dal
sottosuolo e, ancora oggi, quando soffia forte il vento, si dice
che tra le vie di Calcata si sentano il canto e i lamenti di
vecchie fattucchiere.
Tra Gallipoli e Otranto, nel Salento, c’e’ il borgo di Soleto, un
piccolo centro abitato un tempo dalle streghe che, secondo le
leggende popolari, nelle notti di luna piena si trasformavano in
terribili creature vestite di stracci che si recavano in riva al
mare o sotto un noce per danzare e fare riti. Nelle antiche mura
del borgo salentino ci sono tante testimonianze che ricordano i
riti delle “masciare”, le streghe.
Sotto un noce si riunivano a danzare e a fare riti anche le
streghe della zona del Sannio: nei loro sabba veneravano il
demonio sotto forma di cane o caprone secondo la tradizione
agreste e contadina delle streghe Janara, nome che deriva molto
probabilmente dal latino ianua, porta, dove le fattucchiere
collocavano la propria scopa. Tra i luoghi dove si respira
ancora un’atmosfera misteriosa e soprannaturale spiccano
Benevento, la citta’ delle streghe per eccellenza che facevano i
loro riti lungo le sponde del fiume Sabato; Ponte, piccolo borgo
poco fuori Benevento, e San Lupo, dove aleggia il fantasma di
una bella ragazza, nata dall’unione tra un diavolo e una strega,
affogata nel fiume dagli abitanti del paese perche’ accusata di
stregoneria.