Da Scampia al podio dei Mondiali. E’ la storia di Assunta Scutto che, oggi a Tashkent, a 20 anni e
262 giorni e’ diventata il secondo azzurro del Judo piu’ giovane
di sempre (uomini compresi) a prendersi una medaglia iridata,
nel suo caso il bronzo della categoria -48 kg.
E’ la stessa ragazza che un anno fa, nel giro di un mese,
vinse l’oro prima agli Europei Juniores e poi ai Mondiali della
stessa categoria, e che viene dalla palestra dello Star Judo
Club di Scampia, una delle zone piu’ disagiate di Napoli dove
vivono stipate 120mila persone e dove c’e’ un autentico maestro
non solo di Judo ma di vita. E’ quel Gianni Maddaloni, padre
dell’olimpionico di Sydney Pino, che si e’ dato un’autentica
‘missione’: “togliere i ragazzi dalla strada”. Alla sua storia e
a quella del figlio Pino si e’ ispirato anche un film, “L’oro di
Scampia”, intanto lui ripete che “i cancelli della palestra sono
sempre aperti. Qui piu’ della meta’ dei frequentatori non pagano:
come posso chiedere a una mamma rimasta sola con quattro figli a
carico, o a un ragazzo con il padre in prigione di pagare per
fare sport?”.
Non sono solo parole, Gianni Maddaloni certe frasi le mette in
pratica e alleva campioni. Per questa mai dedica, come quella
che gli fa oggi Assunta Scutto, fu piu’ meritata. “Ringrazio la
nazionale che mi ha dato fiducia – dice da Tashkent l’azzurra
bronzo mondiale -, tutto lo staff delle Fiamme Gialle a partire
dagli allenatori Salvatore Ferro e Ylenia Scapin (ultima
italiana prima di lei a conquistare, 15 anni fa, una medaglia
mondiale ndr), i miei preparatori Andrea e Fabrizio e i miei
compagni di squadra. L’ultima dedica va alla mia famiglia e al
maestro Gianni Maddaloni”.
Impossibile dimenticarsi di lui, poi la Scutto, che sogna i
Giochi di Parigi 2024 e si professa di fede evangelica, spiega
le sue sensazioni dopo l’impresa iridata. “Ancora non ci
credo… Per questa gara avevo buone sensazioni, mi sentivo
motivata – dice l’azzurra – e con tanta voglia di vincere: la
partenza non era delle piu’ facili ma dopo aver vinto ho capito
che c’ero. Io ho messa tutta me stessa il resto e’ stato tutto un
dono di Dio: mi piace pensare che abbia un grande piano per me e
questo mi permette di dare tutta me stessa”. “Nonostante sia
giovane, oggi non mi sono fatta intimorire da nessuno – continua
Assunta -: non volevo tornare a casa con il peso di non aver
dato il meglio di me, ed eccomi qui con questa medaglia. So che
mancava da molto in Italia e vorrei solo essere la persona che
ha riaperto la strada perche’ ci sono tanti ragazzi e ragazze che
possono fare altrettanto”. Soprattutto a Scampia, parola di
Gianni Maddaloni.