A Cura di Valentina Busiello: Medici di Straordinaria Qualità, Odontostomatologia, il Professore Ludovico Sbordone, Professore Ordinario di Malattie Odontostomatologiche, Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, “Scuola Medica Salernitana” della Università di Salerno. Una piacevole visita all’Ambulatorio della U.O.C. d Odontostomatologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove regna un lavoro di squadra in sinergia con l’Università. Eccellenza. Professore Sbordone, ci parla di questa sua straordinaria carriera nel campo della Odontoiatria?
La mia carriera è stata una bellissima avventura che si è dipanata nell’arco di ormai cinquant’anni, se consideriamo anche il periodo pre-laurea, ed è stata da me sempre vissuta in maniera totale e frutto di una scelta consapevole quotidiana, perseguendo gli obiettivi prefissati, in attacco ed in difesa, insomma un calcio totale, direi, con una parafrasi di attualità. Certo ho richiesto a me stesso grandi sacrifici ed anche alla mia famiglia con la necessità di adattarsi alle diverse condizioni ambientali dei miei vari spostamenti, ma sono stato sempre sostenuto dai miei cari, con affetto ed incoraggiamento, prima dei miei genitori e poi da mia moglie ed i miei due figli ed ora anche dai nipoti. La mia vita accademica si è svolta, attraverso quattro Università in Italia e quattro nel mondo, nelle quali ho, in vari stadi della mia carriera, prestato servizio. Inizialmente ho completato il corso di laurea in medicina e chirurgia, laureandomi con lode presso l’Università di Napoli Federico II di Napoli, per età ho effettuato gli studi secondo il vecchio curriculum, e successivamente ho conseguito le specializzazioni in Odontostomatologia ed in Anestesiologia e Rianimazione. In seguito ho vinto, nel 1984, il concorso di Ricercatore, poi Ricercatore Confermato, nella Clinica Odontoiatrica della Università Federico II a Napoli. Precedentemente avevo lavorato prima alla “Stanford University”, a Stanford in California negli Stati Uniti d’America, nel 1978, e poi, nel 1980, presso la ”University of Washington” a Seattle sempre negli USA con due “padri nobili” della Parodontologia, il mio settore specifico di clinica e ricerca, e cioè i professori Saul Schluger e Roy Page. Nel 1982 mi sono trasferito presso l’ Università di Göteborg, in Svezia, per effettuare attività clinica e di ricerca con altri due giganti della Parodontologia e della Implantologia e cioè i professori Jan Lindhe e Per-Ingvar Brånemark. Pensi che uno studio clinico-sperimentale, pubblicato a seguito delle ricerche condotte in quel periodo, ha ricevuto finora più di 400 citazioni nella letteratura mondiale e continua ad essere correntemente citato. Nel 1985, sempre continuando nella mia attività di clinica e di ricerca in Parodontologia ed Implantologia mi sono recato a Los Angeles in California negli Stati Uniti alla “University of California Los Angeles” (UCLA), confermando il mio giovanile amore per la “west coast” americana sia in termini di stile di vita che di preferenze musicali, in qualità di Visiting Professor per lavorare con altri due famosi parodontologi e cioè i Professori Fermin Carranza e Michael Newman. Successivamente ed in diverse riprese ho rivestito il ruolo di “visiting professor”, questa volta per brevi periodi, presso il Dipartimento di Parodontologia della University of Stony Brook a Long Island, New York, per lavorare con un mio collega ed amico, ormai storico, il Professor Vincent J. Iacono. Dopo il periodo di ricercatore, ho vinto in successione i concorsi nazionali prima per Professore Associato, ruolo che ho rivestito presso l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, dove ho diretto la Scuola di Specializzazione in Odontostomatologia e sostenuto nelle attività dalla presenza di una grandissima personalità quale il Professor Salvatore Venuta, prima Preside e poi Magnifico Rettore di quella sede ed attualmente scomparso, e poi di professore Ordinario, nel 1997, ruolo rivestito per 14 anni presso l’Università di Pisa, dove ho diretto, anche e per oltre dieci anni, il Master in Implantologia. La attività clinica e di ricerca di quegli anni, come di quelli più recenti, è stata incentrata sulle cause della parodontite, sulla ingegneria tissutale parodontale e perimplantare, sullo studio delle superfici implantari e sulla chirurgia ricostruttiva ossea per l’inserimento di impianti ed ha portato a numerose pubblicazioni sulle più quotate riviste scientifiche internazionali ad impact factor elevato per il settore. Lo standard relativo all’impatto scientifico della mia attività di ricerca è sempre stato alto e tale da farmi sempre risultare eleggibile in qualità di Commissario per la Abilitazione Scientifica Nazionale, un severo sistema di controllo della qualità scientifica degli aspiranti professori messo a punto sin dal 2012 dal nostro Ministero dell’Università. In questi anni sono stato ripetutamente invitato dalla “American Academy of Periodontology” e dalla “North Eastern Society of Periodontology” (USA) ai propri congressi annuali per la presentazione dei risultati di questi studi clinici. Infine il richiamo delle mie radici è diventato predominante ed alla apertura della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Salerno, ad opera del magnifico Rettore Raimondo Pasquino, mi sono trasferito presso questa sede dove, qualche anno dopo, nel 2015, abbiamo dato inizio al Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria del cui Comitato Didattico sono Presidente. E per quanto riguarda l’organizzazione della attività didattica e della attività assistenziale e didattica del suo reparto odontoiatrico a Salerno?
L’Università di Salerno ha deciso, come dicevo prima, l’apertura del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, nell’anno Accademico 2015-2016; attualmente il Corso è al quinto anno di formazione ed il primo ciclo didattico si concluderà nel prossimo anno Accademico. Il momento nel quale avremo i primi laureati dell’Università di Salerno sarà per me, in qualità di Presidente del Comitato Didattico del Corso, particolarmente significativo, gli studenti che raggiungeranno il meritato traguardo avranno compiuto l’intero iter formativo all’interno della nostra Università. Le attività cliniche del Corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria si svolgono, in ossequio alle regolamentazioni nazionali, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di riferimento e cioè per noi presso la “AOU San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona”, gli studenti ruotano attraverso i vari reparti medici ed odontoiatrici previsti dal loro curriculum formativo e le attività odontoiatriche sono svolte in prevalenza presso la Unità Operativa Complessa di Odontostomatologia che ho l’onore di dirigere. Una parte non minoritaria viene svolta anche attraverso l’insegnamento clinico della medicina e chirurgia dal momento che l’odontoiatria s’innesta comunque sulla radice della grande madre della medicina e chirurgia. Il Prof. Massimo Amato, Professore Associato di Malattie Odontostomatologiche, divide con me gli oneri, che sono tantissimi, e gli onori di condurre questo corso per quanto riguarda la parte odontoiatrica . Clinicamente è prezioso l’apporto del Dottor Salvatore Argentino, Dirigente Medico presso questa Unita’ Operativa Complessa di Odontostomatologia, responsabile della Unita’ Operativa Semplice di “Odontostomatologia ad alto rischio biologico” con particolari competenze sui pazienti fragili e con necessità particolari, i cosiddetti “special needs patients”. Nelle nostre strutture un valido ed importante aiuto viene anche portato dal Dottor Francesco Sacco, specialista ambulatoriale.
La direzione dell’Ospedale Ruggi, nelle vesti dei vari direttori che si sono avvicendati nel tempo, ha mostrato sensibilità e disponibilità alle esigenze del corso di laurea, mettendo in campo una progettualità di implementazione delle strutture della UOC di Odontostomatologia da destinare alle attività cliniche strettamente collegate a quelle del corso di laurea, con un iniziale ed intermedio progetto di espansione presso l’Ospedale di Mercato San Severino, onde poter ospitare gli studenti, il cui numero cresce annualmente. Purtroppo i dovuti, ma talvolta inattesi, passaggi burocratici ed il frequente cambio dei Direttori o Commissari Straordinari alternatisi alla guida di questa AOU hanno enormemente rallentato i tempi di espansione delle strutture. Attualmente il Prof. Carmine Vecchione, Direttore del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, “Scuola Medica Salernitana” dell’Università di Salerno sta conducendo con estrema decisione ed impegno il confronto con la Dirigenza Ospedaliera per la ultimazione delle opere programmate. Le nuove figure di dottorandi e di assegnisti che si sono affacciate alle attività di ricerca clinica presso questa AOU hanno spesso messo in crisi gli Uffici Amministrativi che hanno avuto difficoltà ad inquadrare il ruolo di questi giovani colleghi, ricchi di entusiasmo ma spesso già molto esperti. In Odontoiatria sono particolarmente attivi due dottorandi di ricerca, la Dott.ssa Federica Di Spirito ed il Dr. Mario Caggiano, ed il Dr. Antonio Lanza, assegnista di ricerca, tutti scientificamente molto validi e che hanno condotto studi importanti pubblicati sulle riviste internazionali del settore . La UOC di Odontostomatologia di questa AOU, ha sempre e tradizionalmente indirizzato le proprie attività cliniche, nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale /Regionale, al servizio delle urgenze, nei limiti della esiguità del personale strutturato, alle necessità di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del cavo orale, alle terapie per le fasce deboli, bambini/adolescenti ed anziani, pazienti fragili e sistemicamente compromessi ed in terapia con molteplici farmaci, necessità odontoiatriche in pazienti oncologici. La diffusione, ad esempio, di farmaci come i bifosfonati, usati nella terapia della osteoporosi ma anche nelle chemioterapie, hanno creato la necessità di trattare odontoiatricamente questi pazienti in ambienti protetti e con particolari protocolli di prevenzione delle complicanze, e questa unità operativa si occupa costantemente di tali pazienti.
Altri aspetti poi di cui questa UOC si prende cura, sia da un punto di vista clinico assistenziale che di ricerca, sono quelli che collegano strettamente la medicina e la odontoiatria. Attualmente sta per iniziare, in collaborazione con il Prof. Francesco De Caro, un progetto sulle strategie per il controllo dell’antibiotico resistenza e le infezioni correlate all’assistenza, tema prioritario della salute pubblica, nazionale ed europea, ed abbiamo appena concluso uno studio osservazionale, con il Prof. Nicola Rosa, Direttore della Clinica Oculistica, e la Dott.ssa De Bernardo sulla possibile correlazione tra degenerazione maculare retinica oculare e la parodontite (la piorrea!) .
E per quanto riguarda il ruolo della Odontoiatria nel vasto panorama della Medicina ?
I temi di attività cliniche e di ricerca che ricercano le possibili connessioni tra le malattie sistemiche e la parodontite mi sono particolarmente a cuore anche nel mio ruolo di Socio Attivo della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). La SIdP in questo particolare campo è già da anni molto presente con la promozione di campagne di sensibilizzazione e di prevenzione dedicate agli stili di vita ed alla possibile contemporanea insorgenza di parodontite e malattie sistemiche cardio e neurovascolari, come infarto e ictus, tumori e malattie metaboliche, come diabete ed obesità. E’ importante avere un corretto e sano stile di vita, dall’alimentazione all’attività fisica adeguata alle singole fasce di età, alla astensione dal fumo ed alla moderazione e consapevolezza del consumo alcolico, argomento che mi vede particolarmente attento essendo anche socio della Associazione Italiana Sommelier (AIS). Il filo rosso che lega le malattie sistemiche e la parodontite è rappresentato dallo stato infiammatorio cronico che quindi costituisce una comune via metabolica per queste patologie. Una condizione clinica ormai molto studiata e nota è il diabete: venticinque anni fa l’assunto comune era che la parodontite (l’infiammazione delle gengive, la piorrea) fosse la sesta complicanza, in ordine di frequenza, per il paziente diabetico, quindi una sorta di ineluttabilità ad ammalare di parodontite ed a perdere i denti. Oggi il paradigma è ribaltato, dal momento che il soggetto che si ammala di parodontite perché trascura la propria igiene orale ha un maggior rischio di alterare le capacità di controllo glicemico, di aumentare il rischio di complicanze del diabete e di favorire lo sviluppo del prediabete, del diabete tipo 2 nei prediabetici e del diabete gestazionale.
Delle sette principali cause di morte registrate negli USA nel 2010 e cioè nell’ordine: patologie cardiache, cancro, patologie respiratorie croniche, patologie cerebro-vascolari, traumi, demenza di Alzheimer, diabete, soltanto i traumi non risultano associati alla parodontite mentre tutte le altre condizioni cliniche hanno mostrato legami più o meno forti con la parodontite, infatti anche per il morbo di Alzheimer stanno emergendo nuove evidenze di associazione.
Un altro esempio è la identificazione di possibili cause comuni tra il tumore del colon-retto e la parodontite. Su questa ipotesi stiamo lavorando in sinergia con il Professor Vincenzo Pilone, Direttore della UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Mercato San Severino, altra eccellenza di questa Azienda e che si occupa con estrema abilità di Chirurgia Laparoscopica, e di Chirurgia Bariatrica (la Chirurgia dell’obesità). L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando riguarda l’evidenza che la presenza di una particolare specie orale di un batterio, il Fusobacterium nucleatum, nella parodontite, nelle malattie infiammatorie intestinali e nei tumori del colon-retto, sia alla base della causa comune di tutte queste patologie. Anche per quanto l’associazione tra obesità e parodontite stiamo ricercando, sempre con il Professor Pilone, inizialmente attraverso studi osservazionali, la possibile associazione tra obesità e parodontite, malattie che si rafforzerebbero vicendevolmente sulla base comune della infiammazione cronica generata.
Quale è quindi il ruolo della moderna Odontoiatria nel più vasto campo della medicina ed in particolare della medicina preventiva?
Oggi l’Odontoiatria, dopo essersi distaccata, in Italia all’inizio degli anni 80 sotto la spinta della uniformità europea, dalla medicina in tema di curriculun formativo con la creazione di un suo percorso autonomo cioè i corsi di laurea in odontoiatria, ha in realtà contratto legami sempre più stretti con la medicina preventiva e sociale. Oggi la odontoiatria non si occupa più soltanto di argomenti settoriali e specifici come la terapia della carie o gli impianti dentari ma anche della cosiddetta medicina orale e cioè del cavo orale come specchio della salute generale del paziente e dei possibili campi comuni con la medicina sociale.
A tal proposito sempre in questa UOC di Odontostomatologia, su proposta del Prof. Massimo Amato, abbiamo iniziato un programma di Odontoiatria Sociale, rivolto essenzialmente ai pazienti fragili, e che riguarda in particolare la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro orale e la indiduazione di malformazioni ortognatodontiche in età pediatrica. A questo programma lavorano anche i Dottori Laura Sisalli, Stefano Martina, Paola Festa, Raffaele Orefice con il ruolo di borsisti. Questo programma ha permesso di implementare l’offerta assistenziale con spazi e tempi dedicati a questi pazienti che richiedono una attenzione particolare.
Ovviamente la odontoiatria non perde i suoi settori di interesse tecnici e specifici, uno tra tutti la Implantologia, uno dei settori che ha sempre attratto il mio interesse clinico e di ricerca. Gli impianti, oggi, vengono visti da molti odontoiatri, ed anche da molti studenti in odontoiatria , come la terapia odontoiatrica principale e più moderna. La implantologia è semplicemente l’ultima nata tra le tecniche a nostra disposizione. Il principale compito dell’odontoiatra è quello di mantenere i denti in buona salute non di sostituirli ad ogni costo con impianti, ma se i denti, per varie patologie, vengono persi, abbiamo la consapevolezza di avere una freccia in più nella nostra faretra terapeutica, per la riabilitazione del cavo orale, e questa è rappresentata dall’implantologia. Non sempre però è disponibile la quantità e la qualità di osso necessario nelle sedi prescelte per l’inserimento degli impianti. Per ovviare a questa problematica recentemente si è sviluppato il settore della cosiddetta Chirurgia Ricostruttiva Ossea Implantare. Nella mia permanenza presso l’Università di Pisa, durante la quale ero anche contemporaneamente Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Odontostomatologia e Implantologia, avevamo istituito, con i colleghi della Chirurgia Maxillo-Facciale Ospedaliera, un programma, sempre rivolto alle fasce deboli e pazienti fragili, per quanto riguarda proprio la chirurgia ricostruttiva ossea implantare. Questo programma clinico aveva anche un risvolto didattico nel già citato Master di Implantologia ed è durato per circa dodici anni, fino appunto al mio trasferimento a Salerno. Nel 2008, durante i lavori di un affollato convegno internazionale a Pisa in occasione del decennale del Master in Implantologia presentammo una vasta casistica di chirurgia ricostruttiva ossea e di implantologia clinica, risultati che sono stati oggetto di numerose pubblicazioni sulle riviste scientifiche a più alto impatto nel settore.
Anche in questa attuale sede stiamo cercando di perseguire questo progetto in collaborazione con gli specialisti ambulatoriali chirurghi maxillo-facciali Dottori Antonio Romano e Marco Friscia, ed in accordo con il Professor Antonio Cortese, Ricercatore confermato della disciplina di chirurgia maxillo facciale.
Per quanto riguarda i rapporti internazionali quali programmi scambio sono attivi sia per l’Università che per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria?
Riguardo il corso di laurea in odontoiatria, circa due anni fa ho concluso nell’ambito del “Progetto Erasmus”, un accordo con l’Università di Lubiana, in Slovenia, per lo scambio di studenti ai quali, nell’ambito di un diverso progetto, possono aggiungersi, per brevi periodi, anche i docenti. Per questo semestre abbiamo due studenti in odontoiatria della nostra università che sono a Lubiana, mentre nello scorso semestre si sono recati, sempre in quella sede, due studenti di medicina, avendo esteso l’accordo al corso di medicina, e rimandone referente. L’Ufficio relazioni internazionali del nostro Ateneo mi ha comunicato, in questi giorni, la richiesta di uno studente brasiliano di trascorrere un semestre presso questa sede in un programma scambio e stiamo provvedendo ad accoglierlo. Da qualche settimana è iniziato poi nella nostra Azienda Ospedaliera un programma scambio di sei mesi, sottoscritto dal Direttore Generale allora in carica, per ospitare una trentina di colleghi medici cinesi in vari reparti del nostro Ospedale; la Dottoressa Che Xiao Nan è presente nella UOC di Odontostomatologia nell’ambito di questo programma, ed ella, oltre a costituire un arricchimento per tutti noi con il suo bagaglio di esperienze, simili o diverse dalle nostre, rende più piacevole il lavoro quotidiano anche con la sua simpatia e la sua innata grazia e cortesia. .
Per ultimo, ma non ultimo, vorrei fare una menzione particolare al nostro personale infermieristico, attualmente tutto al femminile, e rappresentato dalle Sig.re Anna Moschetti, Elena Anittini, Giuseppina Auricchio, Rosanna Rizzo, senza di loro il nostro lavoro non potrebbe avvenire e non solo dal punto vista tecnico-infermieristico, ma anche e soprattutto da quello umano. Le nostre infermiere rappresentano il nostro volto ed il nostro contatto con i pazienti, conoscono le necessità ed i timori di questi, ma anche le tensioni cui vengono sottoposti i medici e provvedono a tamponare, all’occorrenza, l’entusiasmo e l’irruenza degli studenti.
Professore Sbordone, in quali convegni la troviamo prossimamente ?
Avremo a breve un convegno nell’area del Salernitano, alla fine di novembre, nel quale sarò con il Professore Amato ed il Dottor Argentino e con i collegi oncologi ed ematologi dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università, per un confronto-gemellaggio con i colleghi della Provincia Autonoma di Bolzano e di altre aree del Nord Italia per quanto riguarda le attività di prevenzione dei tumori del cavo orale inoltre sono presente nei convegni e nella manifestazioni della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia di cui sono appunto socio attivo.