Che andrà in scena al Bolivar la prossima settimana.
Salvatore non fa il regista di mestiere, essendo Occupato presso l’Azienda Ospedaliera di Cava de Tirreni ma, con la grande passione del sociale, “mettersi a servizio dei giovani mi fa sentire vivo” così parte l’intervista….. e, scambiando quattro chiacchiere insieme, capisco che forse proprio questa passione l’ha spinto qualche anno fa ad intraprendere il percorso dell’associazionismo giovanile in quartieri definiti “difficili” dal credo comune.
L’associazione culturale alla quale Salvatore parecchi anni fa ha deciso di dedicarsi anima e corpo si chiama ARTETEKA, nome che attira la mia curiosità e per questo gli domando: Come mai di questo nome?
Il regista si mette comodo, e inizia il suo racconto che a tratti sembra un’altra opera che così di getto ha deciso di regalarmi….. mi fa riflettere sul significato della parola “A R T E T E K A”
Così mi spiega: “ARTE”perché… cosa c’è di più artistico del teatro? Ogni sera quando si va in scena c’è qualche particolare nuovo che viene fuori proprio dalla capacità degli attori, il copione c’è, lo si deve seguire ma…. C’è sempre quella battuta, quel sorriso o quell’emozione nuova che solo chi fa teatro può regalare al pubblico nulla è registrato, nulla è scontato, si sale sul palco e… si inizia… unico obiettivo “trasmettere emozioni” e riceverne altrettante, emozionarsi ad ogni applauso, intimorirsi del brusio in platea. Ma, ho voluto la parola ARTETEKA perché è una parola composta, Il teatro è un laboratorio di idee e di talenti… e per questo che vicino alla parola Arte… decisi di affiancare la parola TECA”.
Ma poi… proprio mentre ero pronta con un’altra domanda il regista mi blocca e mi fa… “e poi…sai a Napoli cosa vuol dir “tien arteteca?” ecco…. Quando tanti anni fa misi insieme tutti questi ragazzini per iniziare questo percorso… erano proprio l’emblema di questo significato…tenevano l’arteteca… che per i napoletane vuol dir essere irrequieti….difficili da gestire ma per me quell’arteteca era da cogliere nell’accezione più positiva del termine…non era l’arteteca di coloro che si riuniscono per far baldoria, era l’arteteca di ragazzi che hanno la curiosità intellettuale di far qualcosa di nuovo, di mai sperimentato prima, e… quale posto migliore di NAPOLI, dove per le strade, si sviluppa inconsapevolmente il più grande teatro al mondo?”.
Sono incantata dal racconto del regista e quasi non ho voglia di far altre domande per lasciare a lui la possibilità di raccontarsi, ma poi mentre lo ascolto inizio a riflettere su una cosa…. perchè mai… un regista amatoriale decide di scrivere personalmente i testi delle sue commedie avendo a disposizione una infinità di capolavori proprio della cultura teatrale napoletana?
La risposta di Salvatore mi spiazza…. “ ne abbiamo fatte tante di commedie del grande EDUARDO, dell’indimenticabile SCARPETTA……ma un giorno decisi.. spinto dalla mia passione per la scrittura (Salvatore è infatti autore di poesie sulla vita e sull’amore) e mi dissi…. Conosco così bene i miei ragazzi, so che possono fare grandi cose ma… perchè limitarci a rivisitazioni di colossal teatrali? E così iniziai a fantasticare, carta, penna, un occhiatina ai ragazzi e via…. Ecco la prima commedia scritta da me… nel 2009 il titolo che scelsi fu “jamm a scol” trattava di quanto più vicino ci poteva essere ai miei ragazzi, la scuola…. In un’associazione caratterizzata da vivacità giovanile ed adolescenziale metterli a confronto con ciò che vivevano tutti i giorni fu una scelta che si rivelò azzeccata e la commedia ebbe un gradissimo successo; così da quell’anno decisi che si… proprio così volevo andare avanti… commedia dopo commedia…
Allora la domanda sorge spontanea…. Ma…. Prima di iniziare a scrivere… da dove prendi ispirazione? Da cosa parti? Dai personaggi? Dai tuoi ragazzi?….. “NO… per me la cosa più difficile da fare è il titolo… fatto quello… la penna sembra scrivere da sola… inizio già ad immaginarli sul palco carichi e pronti a regalare emozioni”.
Devo interrompere a malincuore Salvatore… così gli chiedo… passiamo alla commedia che state preparando e che, sabato 18 e domenica 19 andrà in scena al teatro Bolivar…. Si intitola “SONO COME SONO” come mai questo titolo? Avendo capito che le tue… sono commedie che si basano sul sociale.. ci puoi, senza svelarci troppi particolari, raccontare un po’ cosa vedremo?
Salvatore sembra non aspettasse altro e ricomincia il suo racconto: “SONO COME SONO” nasce una sera, improvvisamente, ero in giro sulla rete cercando qualche spunto per la nuova commedia, sai, la realtà odierna offre spunti di riflessione su così tanti argomenti che spesso siamo solo distratti dalla freneticità della routine quotidiana e non ce ne rendiamo nemmeno conto…. Così all’improvviso mi sono imbattuto sulla storia di un ragazzo autistico… mi ha così tanto appassionato quella lettura che decisi di focalizzare proprio la commedia su questo disagio che vivono molti ragazzi e che coinvolge senza alcun ombra di dubbio anche le loro famiglie.
La trama di “SONO COME SONO” è abbastanza articolata, sono 3 storie che si intrecciano tra loro, tre storie che raccontano la nostra attualità e le problematiche sulle quali poche volte siamo abituati a riflettere:
– Un ragazzo autistico e le difficoltà di tutti i giorni;
– Una ragazza di origini arabe ma nata e cresciuta a Napoli, un orientale occidentalizzata che però si trova a scontrarsi, come molte sue coetanee, con l’arretratezza culturale della famiglia che resiste ai suoi tentativi di indipendenza;
– Un ragazzo gay e i primi tentativi di outing con amici e genitori.
Come vedi, rincalza il regista, tre storie inventate certo ma, quante situazioni del genere ci sono tutti i giorni nella nostra società? Quante volte accendendo la televisione sentiamo disquisire sui tanti diritti negati alle persone diversamente abili?, sulle tante problematiche che quotidianamente si trovano a dover affrontare in uno Stato che molto chiede e poco da? quante volte ascoltiamo di ragazze orientali che devono combattere con le famiglie perché non vogliono indossare il burka o semplicemente perché vogliono amare chi scelgono e non gli viene attribuito?, quante storie ci sono di ragazzi gay e ragazze lesbiche che, offesi beffeggiati e umiliati arrivano anche a togliersi la vita? Ecco la mia commedia cerca di far riflettere proprio su questi fallimenti della nostra società.”
Ormai ci sono dentro…. Il viaggio che ho intrapreso con Salvatore da circa un’ora mi affascina e così incuriosita gli chiedo, a conferma di ciò che sento…”ma.. che messaggio speri possa arrivare al pubblico?”
La risposta di Salvatore è chiara, netta….. “CON L’AMORE SI RISOLVE TUTTO, PERCHE’.. BEH.. IL CUORE NON RAGIONA MAI MA… PRENDE SEMPRE LE DECISIONI MIGLIORI”.
Resto li senza parole… colpita da questa frase, e così gli chiedo… a chi credi sia più adatta questa commedia? E il regista di impulso mi dice… ”ai giovani ovvio!” ma poi lo vedo pensieroso e… dopo un secondo si corregge “anzi no, i giovani non giudicano, e se lo fanno sono spinti dal comune sentire, questa commedia è rivolta agli adulti, questa commedia è rivolta a chi è sempre pronto a puntare il dito, a chi ha pregiudizi, e queste cose… beh.. le fanno gli adulti”.
Siamo napoletani e… una domanda sui riti scaramantici non poteva mancare ma, la risposta di Salvatore è diversa da quella che mi aspettavo: “ beh il nostro rito è un po’ particolare, io sono molto credente, e come me anche i ragazzi, così prima di entrare in scena, ci prendiamo per mano, e, con l’adrenalina a mille e le gambe che traballano recitiamo il PADRE NOSTRO… forse è proprio quello, il momento più emozionante di tutta la serata”.
Questa commedia è già andata in scena a Roma domenica 5 marzo registrando il tutto esaurito, il prossimo appuntamento sarà in casa, al Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo 30)
– Sabato 18 marzo ore 21.00
– Domenica 19 marzo ore 18.30
Il prezzo del biglietto è 10 euro, per acquistarlo:
8MM Produzioni Foto&Video, Spot, Cortometraggi, Cerimonie, Eventi.
info:info@ottomillimetri.it
Piazza Cavour 9 Napoli 1°Piano
tel:3297640218
Ci stiamo per salutare ma, quasi come se avesse colto la mia ultima curiosità mi sottolinea “sabato c’è sold out e si va per il tutto esaurito anche la domenica”.
Saluto Salvatore Maraniello e mi sento molto arricchita da questa chiacchierata; BEH non ci resta che aspettare qualche giorno per poter vivere dal vivo tutte le emozioni che ci ha fatto immaginare.
A cura di Monica Gilardi