I bambini maltrattati sono 100mila in Italia, in aumento ma “un fenomeno costante da almeno vent’anni e nonostante cio’ si continua a gestirlo in forma emergenziale quando e’ chiaro che non si tratta piu’ di emergenza, ma di processi nei quali e’ necessario approntare misure preventive”. Lo sottolinea Gloria Soavi, presidente del Cismai che ha organizzato gli “Stati generali sul maltrattamento all’infanzia in Italia”, conclusi oggi a Bologna con dieci punti programmatici e la proposta di una legge che preveda un “Ufficio nazionale per la prevenzione del maltrattamento” e stanzi un Fondo nazionale per la prevenzione della violenza sui bambini. Al centro della due giorni, le tante cose fatte in Italia (recepita la Convenzione di Istanbul, stanziate risorse contro la poverta’ minorile, rifinanziato timidamente il Fondo delle politiche sociali, ripartito l’Osservatorio sulla pedofilia, approvati i nuovi Lea per le cure dei bambini maltrattati, approvata la legge sul cyberbullismo e attesa in Senato la legge che mette a sistema l’accoglienza dei minori stranieri) e le molte “occasioni mancate”, come l’assenza di “un piano organico sulla prevenzione alla violenza, il piano nazionale infanzia/adolescenza 2016/2017, approvato quasi un anno e mezzo fa, non prevede uno specifico finanziamento rischiando cosi’ di restare, come molta parte dei precedenti, inattuato”. Senza contare le difficolta’ di presa in carico dei bambini vittime di violenza per la troppa disomogeneita’ nei servizi socio-sanitari e nell’integrazione delle competenze e degli interventi, con “troppo divario fra il Nord e il Sud”. Il Cismai ribadisce cosi’ che “la riduzione dei finanziamenti influisce sulle scelte di tutela dei bambini e la cura: troppi servizi sanitari sono costretti solo a fare diagnosi ma non hanno le risorse per curare. Frequenti sono le situazioni di maltrattamento istituzionale nei servizi, nelle scuole, nelle comunita’, nei tribunali. Infine grande e’ la preoccupazione espressa per l’abolizione dei Tribunali per i minorenni”.