Ha cantato al gala del Met di New York dividendo il palco con Bruno Mars, davanti a un pubblico di vip come Rihanna, Scarlett Johansson e Mick Jagger, e’ stato applaudito nei teatri piu’ famosi del mondo, e adesso Vittorio Grigolo arriva alla conquista dell’Italia. In realta’ gli amanti della lirica lo conoscono gia’. Alla Scala ha cantato diverse volte, l’ultima nel Rigoletto e prima nell’Elisir d’amore sia in teatro che in forma di flash mob a Malpensa, davanti a passeggeri ignari e in diretta Tv sulla Rai. Ma il nuovo spettacolo che dal 10 settembre porta nei teatri di tutto il Paese ‘Italia, un sogno’ vuole essere un modo di avvicinare anche un pubblico piu’ vasto all’opera che, ricorda spesso, e’ nata come uno spettacolo popolare. “Una volta cantare un’aria era come cantare Imagine di John Lennon” ha detto, e lui vorrebbe che tornasse ad essere cosi’. “Ho la voglia di comunicare un linguaggio, quello dell’opera, che troppe volte si pensa lontano dalla modernita’, con uno spettacolo nel quale vengono usati proiezioni visive e tecnologie avanzate a cui i giovani di oggi sono abituati, ma per portare a tutti la musica che e’ la nostra storia e che e’ stata la base del nostro presente e del nostro cammino futuro. Voglio avvicinare l’opera ai giovani – ha aggiunto – grazie a un linguaggio multimediale, nuovo, dinamico, raccontando la storia del nostro Paese e toccando alcune delle piu’ belle citta’ d’Italia: un Paese che, soprattutto attraverso la sua arte, e’ancora capace di far vibrare i cuori”. La regia e’ stata affidata al regista inglese John Pascoe, l’accompagnamento all’orchestra sinfonica di Asti. “Dopo aver portato portato l’opera e il belcanto in giro per il mondo – ha concluso -, parto proprio dall’Italia per raccontare la storia del mio paese con quelle stesse arie che mi hanno reso famoso all’estero. La scommessa partira’ da Verona e poi tocchera’ Pavia, Bari, Bologna, Modena, Trieste, Livorno, Brescia per chiudere a Cosenza l’8 ottobre. Poi Grigolo tornera’ all’estero: prima alla
Royal Opera House di Londra con Les contes d’Hoffmann, poi a New
York con Rome’o e Juliette e Werther.