Il raviolo quale denominatore comune delle due millenarie culture culinarie é il protagonista di “una settimana di Cucina Italiana e Cinese” che si svolge al Cairo da sabato a mercoledì prossimi, rispecchiando la strategica iniziativa commerciale della “Nuova Via della Seta”. Lo si é appreso nella capitale egiziana.
Cinque cuochi italiani, tra cui Pietro Parisi, il noto “cuoco contadino” campano, lavoreranno con altrettanti chef cinesi in un ristorante panoramico sul Nilo, che il 27 e 28 gennaio proporrà un menu italiano con un’ “isola” cinese dedicata ai “Jiao Tzi”, il nome che in Cina indica i ravioli. Martedì 29 verrà organizzata una cena di gala metà italiana e metà cinese e il giorno dopo il ristorante (quello dell’Hotel Flamenco) proporrà un menu cinese con un’isola italiana, stavolta dedicata ai ravioli.
Verranno invitati giovani cuochi e studenti egiziani per dare
loro l’opportunità di cogliere qualche tecnica e segreto degli
chef italiani e cinesi.
Già per sabato 26 é indetto un “evento mediatico” per
presentare ufficialmente l’iniziativa dal titolo “Yin e Yang:
Una settimana di Cucina Italiana e Cinese, l’una e l’altra in
armonia” in cui l’ateneo salernitano svolge il ruolo di
promotore assieme al Centro culturale cinese del Cairo.
Yin e Yang sono due emisferi che si rincorrono in perenne
trasfigurazione, compenetrandosi e lasciando un’orma l’uno
nell’altro, riflettendo lo spirito della Settimana culinaria
sino-italiana.
La “Nuova Via della Seta” detta anche The Belt and Road
Initiative (BRI), é un’iniziativa strategica della Cina per il
miglioramento dei collegamenti e della cooperazione tra paesi
nell’Eurasia. Oltre a sei corridoi terrestri, la Bri ha anche
una rotta marittima che passa proprio per il canale di Suez in
Egitto e termina in Italia.