Cambiare i modelli economici perche’ “non siamo condannati” a perseguire solo il
profitto, a scapito dei piu’ poveri e dell’ambiente. Superare il
meccanismo dei debiti che porta alcuni Paesi alla “dipendenza”.
E occorre andare oltre anche rispetto all’assistenzialismo
perche’ dobbiamo “accettare che i poveri hanno la dignita’
sufficiente per sedersi ai nostri incontri, partecipare alle
nostre discussioni e portare il pane alle loro case”. Papa
Francesco traccia le linee della ‘sua’ economia dove gli ultimi
si possano sedere al tavolo delle decisioni, dove lo sviluppo
sia compatibile con la cura dell’ambiente, dove torni al centro
il “bene comune”. E per questo chiede un “patto” ai giovani, li
invita a scendere in campo, ad occupare i posti dove si decide,
a sporcarsi le mani, a diventare “lievito” nella societa’ : “O
siete coinvolti o la storia vi passera’ sopra”.
Termina cosi’ la tre-giorni di Assisi, The Economy of
Francesco, la ‘Davos’ del Papa. Ma di fatto non termina perche’
il Pontefice ha chiamato i giovani a fare rete per un
laboratorio permanente verso quella economia capace di riportare
al centro l’uomo. Un messaggio che e’ in perfetta sintonia con i
lavori di questi giorni, in cui si e’ parlato di un futuro in cui
a ‘comandare’ non siano solo i numeri della finanza e neanche
quelli del prodotto interno lordo. Per far crescere il benessere
di tutti, nessuno escluso dalla “cultura dello scarto”, occorre
un cambio di paradigma e soprattutto di stili di vita.
E allora Papa Francesco lancia un messaggio per il
dopo-pandemia: “Passata la crisi sanitaria che stiamo
attraversando, la peggiore reazione sarebbe di cadere ancora di
piu’ in un febbrile consumismo e in nuove forme di autoprotezione
egoistica”. “Non dimenticatevi – afferma Papa Francesco
rivolgendosi ai giovani -, da una crisi mai si esce uguali:
usciamo meglio o peggio. Facciamo crescere cio’ che e’ buono,
cogliamo l’opportunita’ e mettiamoci tutti al servizio del bene
comune”.
Va cambiata l’economia ma anche un certo modo di fare
politica in cui si gioca solo a screditare l’avversario: “Questo
screditare, calunniare o decontestualizzare l’interlocutore che
non la pensa come noi e’ un modo di difendersi codardamente dalle
decisioni che io dovrei assumere per risolvere tanti problemi”.
Il direttore scientifico di ‘The Economy of Francesco,
Luigino Bruni, ha ringraziato i duemila giovani collegati
online: “Queste giornate erano qualcosa di inaspettato, una
grande sorpresa. Ci siamo commossi nel guardare quello che state
facendo”.
“Vi sentiamo vicini anche se dietro lo schermo, The Economy
of Francesco e’ una comunita’ salda e viva, e non vogliamo
disperdere questa ricchezza. Noi del Comitato scientifico
vogliamo tenere viva questa rete”, ha dichiarato suor Alessandra
Smerilli, del Comitato scientifico.
“Centinaia di migliaia di giovani si sono connessi da tutto
il mondo con Assisi per un patto economico che guarda al futuro,
ed e’ gia’ rivoluzione. Studenti, economisti e imprenditori si
sono confrontati da oltre 115 Paesi – ha cocnluso il direttore
della struttura informativa, padre Enzo Fortunato – su quella
che sara’ l’economia di domani che non sara’ per gli ultimi, ma
con gli ultimi”.