Trenta.E con la lode. Lo studente è ormai un professore e studia con la solita meticolosità del secchione
pure in questo esamino di Torino. Ed è ormai a un passo dalla laurea tricolore col massimo dei voti. Se volete, lo stesso giorno si può dare anche un’altra, honoris causa, in cinismo, cattiveria, cannibalismo e spietatezza. Oltre al bacio accademico a Osimhen che trascina gli azzurri con due testate alla Superman.
Neppure per un istante, il Napoli, ha avuto pena del povero Torino,
neanche per mezzo secondo ha pensato che fosse il caso di non
umiliare i granata in casa loro:
trenta e lode. È la trentesima vittoria
di una stagione dove gli azzurri
passano da un avversario
strapazzato a un altro stracciato
come neppure fossero amichevoli
di mezza estate. Macché: 4-0 al
Torino, fuori casa, come se fosse
una cosa normale. Chissà se ha
un tallone questa squadra che
sembra fatta di immortali, come
il pelide Achille. Perché hanno
corso fino alla fine, senza un po’
di affanno. Ed erano praticamente
gli stessi di mercoledì con
l’Eintracht in Champions. Siamo
già ben oltre lo scudetto