Anche in Spagna ci si prepara a tornare in campo dal prossimo 11 giugno, ma la vita ed il
pallone post coronavirus non saranno piu’ gli stessi. Ne è
convinto Leo Messi che ha raccontato la sua visione della
pandemia a “El Pais Semanal”. “Dopo tutto quanto è accaduto con
il coronavirus torneremo alla normalità di tutti i giorni – le
sue parole – Ma nulla sarà come prima: si tratterà di una nuova
normalità”.
“Penso a chi ha perso le persone amate e non ha potuto neanche
salutarle, è una ingiustizia che non accetto. Il calcio e la
vita stessa non saranno uguali”: è il grido di dolore dell’
argentino del Barcellona.
“La maggior parte di noi non sa come sarà il mondo dopo tutto
quello che è successo – ha spiegato il fuoriclasse argentino – e
la sensazione è che nulla sarà più come prima. Molte persone
hanno dovuto affrontare momenti molto più complessi del
confinamento per l’isolamento. Molte persone hanno ha perso
amici, parenti, persone care e non hanno potuto nemmeno avere
l’opportunità di dare loro un ultimo saluto. Non può esserci
niente di peggio che perdere le persone che ami di più, trovo
questo profondamente ingiusto e frustrante”.
Ambasciatore dell’Unicef e da sempre coinvolto in tante
iniziative di solidarietà, forte della sua posizione
privilegiata, Messi anche in piena emergenza Covid-19 ha voluto
dare il suo sostegno. Dopo aver donato un milione di euro, da
distribuire all’Ospedale Clínic di Barcellona, la ‘Pulce’ ha
annunciato sui suoi profili social l’adesione alla campagna
dell’Unicef per i bambini argentini: “Sapevi che i ragazzi e le
ragazze sono le vittime nascoste del coronavirus? In questo
momento difficile per il mio paese e il mondo, mi unisco a
@unicefargentina per aiutare più ragazzi e ragazze a ricevere
cibo adeguato e non ammalarsi”, il post di Messi.