Successione al trono d’Inghilterra: Il primo discorso in tv di sua maestà Carlo III “Al servizio del popolo ?? fino a quando vivrò II neo sovrano ringrazia la madre Elisabetta: “Lei un esempio, le dobbiamo moltissimo’ Su Camilla: “Moglie adorata, mi sosterrà”. William diventa principe di Galles Enrico Franceschini «E ora ascoltiamo Sua Maestà il rè». Fa effetto sentire queste parole, pronunciate dall’arcidiacono di St. Paul nella prima cerimonia di commemorazione di Elisabetta II. Sugli schermi della cattedrale, così come nelle case e nei pub di tutta la nazione, la Bbc si collega con Buckingham Palace, dove appare una scrivania dall’aspetto familiare, perché per settant’anni, in simili circostanze, a Natale o nei momenti chiave della vita nazionale, ci abbiamo vista seduta dietro una donna. Ma adesso, per la prima volta, c’è un uomo, “thè King”, come lo ha presentato l’arcidiacono: termine a cui dobbiamo ancora abituarci, dopo avere detto, sentito e scritto pertanto tempo “the Queen”. Sono passate appena ventitré ore dall’annuncio della morte della regina e già Carlo III, appena arrivato a Londra dal castello di Balmoral dove ha detto addio alla madre, pronuncia il suo primo discorso. Rè Cario veniva dalla Scozia e adesso si è insediato nella sua nuova casa. «Sono qui con sentimenti di profonda tristezza e dolore», comincia in tono fosco. «La regina Elisabetta, mia amata madre, ci è stata di esempio. Le dobbiamo moltissimo. La sua è stata una vita ben vissuta». Vestito nero, camicia bianca, cravatta nera, un fazzoletto a quadretti bianconeri che gli sbuca dal taschino: quest’ultimo forse leggermente frivolo per l’occasione. È reduce dal bagno di folla davanti a palazzo reale. Sulla scrivania, una solo foto in cornice, quella di Elisabetta. «Mia madre promise nel 1947, quando era erede al trono, di servire il suo popolo con devozione per tutta la vita e io rinnovo oggi la promessa, per il tempo che mi sarà dato di vivere, di servirlo con lealtà, amore e rispetto», continua Carlo. «Ora naturalmente la mia vita cambierà. Ma conto sul sostegno di Camilla, da diciassette anni mia adorata moglie, so che sarà all’altezza del suo ruolo di regina consorte». Sottolinea un po’ troppo “diciassette”, come per ribadire che stanno insieme alla luce del sole da lungo tempo, per fare dimenticare ciò che è venuto prima, «siamo in tré in questo matrimonio», il divorzio da Diana, la tragica morte di lady D, eterno fantasma dei suoi tormenti. «So che mio figlio William», riprende, «che oggi diventa principe di Galles assumendo i miei titoli, e sua moglie Catherine, continueranno a essere una fonte di ispi razione. E voglio esprimere il mio amore per Harry e Meghan, mentre continuano a costruire le loro vite oltre oceano»: anche quelli sono, se non incubi dei suoi sogni notturni, spine nel fianco. Un cenno a ogni membro della famiglia reale ristretta, per fare pace con il passato e con il presente. Quindi il rè ricorda che quando la madre sali al trono, nel 1952, il Regno Unito «era ancora reduce dalle privazioni della Seconda guerra mondiale», nota che nei 70 anni del suo regno è diventato «una società multiculturale», in cui le istituzioni cambiano «ma i valori restano gli stessi, così come il ruolo e i doveri del monarca». Una pausa. Gli occhi si arrossano. La voce ha un lieve tremolio: per quanto non parli a braccio, avverte l’emozione del momento e della frase finale che ha preparato con i suoi speechwriter. «Alla mia cara mamma, nel momento in cui raggiunge il mio papa, dico solo questo: grazie, grazie per l’affetto e la devozione nostra famiglia e alla famiglia di nazioni che ha rappresentato diligentemente per tutti questi anni». Chiude con una citazione di Shakespeare dall’Amleto: «Possano voli d’angelo guidarti, cantando, al tuo riposo». Il messaggio tv alla nazione è il primo impegno formale di Carlo III. Seg
ue il suo primo incontro con la premier Liz Truss: lei primo ministro da quattro giorni, lui sul trono da uno. Oggi lo attende la proclamazione ufficiale da parte del Privy Council, l’organismo di consiglieri reali con il quale Elisabetta non aveva potuto riunirsi mercoledì per una «stanchezza» campanello d’allarme della fine. Quindi lo attende un tour delle capitali del suo regno, l’organizzazione del funerale previsto per il 19 settembre, più tardi, probabilmente fra mesi, la cerimonia di incoronazione. Ma intanto abbiamo sentito il primo discorso del rè. « Oggi la proclamazione di rè Carlo III al St James’s Palace di Londra, davanti all’Accession Council (Consiglio dell’ascesa al trono), l’organo che proclama ¡I nuovo rè dopo la morte di un monarca »„è à ‘ ‘ ‘ . , Domani la bara con il feretro della regina Elisabetta lascerà il castello di Balmoral e verrà trasportata nel palazzo di Holy rood house a Edimburgo, sua residenza ufficiale in Scozia La ‘ : Lunedii una processione sfilerà da Holyrood lungo il “Royal Mile fino alla Cattedrale di St Giles per una funzione alla quale parteciperà la famiglia reale. La cattedrale aprirà al pubblico per 24 ore ìì II discorso Nella foto grande, Carlo tiene il suo primo discorso in tv da re. A sinistra, il neo sovrano riceve a Buckingham Palace Liz Truss, premier da appena quattro giorni Lfí – Alla mia . cara mamma, nel momento in cui raggiunge papa: grazie per l’affetto e la devozione alla nostra famiglia e alle nazioni che hai rappresentato Lunedì a Edimburgo, re Carlo sarà al Palazzo di Holyroodhouse pe la cerimonia delle chiavi prima della funzione a St Giles e avrà la sua prima udienza con I premier e il Parlamento scozzesi trasferimento Martedì , il feretro della regina verrà trasportato in aereo fino a Londra , dove verrà condotto a Buckingham Palace. L ‘ idea iniziale del trasferimento in treno da Edimburgo è stata accantonata La earners a ‘ Mercoledì, la camera ardente con la bara della regina Elisabetta verrà allestita nella Westminster H all , dove l’arcivescovo di Canterbury reciterà una breve funzione