Il primo decreto sui Campi Flegrei è stato un bicchiere mezzo vuoto, accompagnato da tante offese. Anche questo secondo provvedimento, che avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti, si è rivelato un’occasione mancata per riempire quel bicchiere. L’intervento si concentra ancora una volta solo sull’emergenza, senza offrire soluzioni strutturali adeguate per la prevenzione e la mitigazione del rischio sia sismico che vulcanico. Mancano risposte concrete per i cittadini e per il tessuto socio-economico di un territorio che versa in gravi difficoltà.

Gli sforzi per gli sgomberati sono insufficienti e mal gestiti. Mentre parliamo, persone come Amedeo, Nunzio, Chiara e tanti altri stanno pagando il mutuo, i tributi e le tasse nonostante abbiano una casa inagibile che sono stati costretti a lasciare. È urgente velocizzare l’analisi di vulnerabilità degli edifici perché il fenomeno del bradisismo non aspetta. I cittadini hanno bisogno di uno strumento che permetta loro di intervenire sulla propria casa e renderla antisismica.

Il Super Sisma Bonus, nella sua attuale formulazione, è percepito come un’offesa costante. I cittadini chiedono uno strumento diverso, che si adatti meglio alle loro necessità. Chiamatelo come volete, ma prevedetelo invece di lasciare migliaia di persone nell’oblio.

In Parlamento, le discussioni sembrano essere fatte di chiacchiere senza alcuna reale comprensione dei disagi e dei traumi che stanno vivendo le famiglie del territorio. I bambini, in particolare, stanno subendo un impatto devastante senza risposte concrete alle loro esigenze.

Le istituzioni locali devono fare di più. Devono scendere in piazza con i cittadini che li hanno eletti, dimostrando solidarietà e un impegno concreto. Al Ministro Musumeci chiediamo di smettere di addossare la colpa ai cittadini e di iniziare a trovare soluzioni concrete per il territorio. I cittadini non possono essere lasciati soli in questa situazione di emergenza.

È necessaria una risposta seria e strutturata che affronti alla radice i problemi legati ai rischi sismici e vulcanici. Solo così sarà possibile restituire dignità e speranza a una comunità che sta soffrendo troppo a lungo. Il tempo delle parole è finito, è ora di passare ai fatti.
O.M